"Lei è il diavolo": Il vocale choc della madre di Padovani, l'assassino di Alessandra Matteuzzi

Durante la prima sessione del processo contro Giovanni Padovani, che ha ucciso Alessandra Matteuzzi, è stato fatto sentire un audio choc della madre dell'assassino: "Lei è il diavolo".

Durante la prima udienza del processo contro Giovanni Padovani, 27 anni, che il 23 agosto 2022 ha ucciso l’ex compagna Alessandra Matteuzzi, 57enne, colpendola con un martello e una panchina, è stata ascoltata la madre Virginia Centini, che ha provato a difenderlo.

La madre di Padovani ha tentato di spiegare la fragilità psicologica del figlio, parlando di un tentativo di suicidio da parte di lui durante una relazione precedente a quella con Alessandra Matteuzzi, aggiungendo che per lei era “impensabile” che la storia tra il figlio e Matteuzzi sarebbe finita così. “Giovanni non è quella persona, non mi sarei mai immaginata”, ha detto.

Tuttavia, in aula è stato fatto ascoltare un audio che Centini ha inviato al figlio un mese esatto prima del femminicidio, in cui ricopre di insulti Alessandra Matteuzzi, molti dei quali sessisti, e intima al figlio di lasciarla. Nell’audio, condiviso da Repubblica, si può ascoltare Virginia Centini dire al figlio che Matteuzzi “è una merda, questa, hai ragione Giovanni. Ormai devi chiudere con questa qui, spero ti dia la tua roba. Tu stai calmo, non la chiamare adesso… questa è una putt*ana, cioè, ma proprio questa dovevi andare a incontrare? Questa è il diavolo in persona”.

In aula Virginia Centini ha poi risposto alle domande dell’avvocato di parte civile Antonio Petroncini, raccontando alcune dinamiche della relazione di Padovani con Matteuzzi, uccisa da lui a martellate e colpi di panchina sotto casa sua a Bologna, in via dell’Arcoveggio. “Io gli dicevo: ‘Giovanni lascia perdere, stai nel tuo’. Non trovava più pace, dopo che lui e Alessandra si erano lasciati ogni cinque minuti mi telefonava”, ha detto Centini, spiegando che Padovani le chiedeva di chiamare l’ex compagna per sapere se stava con altre persone, e affinché cercasse “di capire dai rumori intorno a lei dove si trovava, per esempio nel bar dei cinesi, e se era con qualcuno”.

Sono stati poi letti i messaggi che Alessandra Matteuzzi aveva inviato alla madre di Padovani, in cui le confidava di avera paura di suo figlio, perché esplodeva in crisi di rabbia improvvise. “Vivo nel terrore di dire o fare qualcosa di sbagliato ogni minuto e ho paura che lui si arrabbi”, recitano i messaggi.

“Ha fatto effetto rileggere questi messaggi in Aula in cui Alessandra urlava: ‘Ho paura’, sperando forse di trovare nella madre di Padovani una sponda, un aiuto”, ha commentato l’avvocato Petroncini al termine dell’udienza, sottolineando che Virginia Centini, quando riceveva un messaggio da Alessandra Matteuzzi, lo inoltrava direttamente al figlio, “quindi umana comprensione per lei, ma anche molta serietà nel valutare i fatti”.

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