Da quando la situazione in Ucraina è precipitata, più di 11 mila persone (dati del Viminale) hanno lasciato il Paese per l’Italia, passando soprattutto dalla Slovenia, diretti principalmente a Milano, Roma, Bologna e Napoli, dove la comunità ucraina è più forte e ben radicata.

Nel frattempo è iniziata anche la gara di solidarietà, non solo per offrire beni di prima necessità in loco, ma anche per accogliere i profughi giunti sul territorio italiano, ma non solo.

Il giornalista Pablo Trincia, ad esempio, racconta del gesto di suo padre che si è registrato per poter portare a Berlino – dove vive – alcuni dei rifugiati giunti al confine polacco.

Centri di accoglienza straordinaria, appartamenti della rete Sai di accoglienza diffusa ed ex alberghi Covid, o riaperti proprio per far fronte all’emergenza, possono offrire in questo momento circa 8000 mila posti letto. Il problema più grosso, casomai, è quello sanitario: con solo un terzo degli ucraini vaccinati e molti dei profughi arrivati che rifiutano il vaccino, il rischio di una nuova ondata di Covid è tutt’altro che remoto, e occorrerà prestare particolare attenzione a questo punto.

Regioni e comuni hanno già iniziato ad attivare personali protocolli per permettere, a chiunque volesse, di mettere a disposizione la propria casa o un letto per accogliere i rifugiati, così come le associazioni stanno lavorando per raccogliere eventuali adesioni.

Il consolato ucraino, ad esempio, permette di compilare un form per registrare la propria abitazione, mentre, in accordo con il comune di Milano, ha attivato un ufficio per mettere insieme le segnalazioni degli ucraini in arrivo.

Per quanto riguarda il comune di Roma si può scrivere una mail all’indirizzo emergenza.ucraina@comune.roma.it, a cui contattare la task force della Capitale per l’emergenza.

In Toscana, e più precisamente a Lucca, chiunque voglia offrire la propria casa ai profughi può mettersi in contatto con la  Caritas diocesana all’indirizzo mail caritas@diocesilucca.it o telefonando al numero 0583 430939, attivo dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì.

Il comune di Napoli ha aperto un canale sul proprio sito per chiunque voglia lasciare la propria disponibilità ad accogliere i profughi, mentre quello di Bologna ha istituito la task force “emergenza Ucraina”, che ha attivato la mail bolognaperucraina@comune.bologna.it, a cui ci si può rivolgere per “offrire al Comune la disponibilità ad accogliere nella propria abitazione i profughi ucraini” e per “mettere a disposizione dei profughi una casa vuota o sfitta”.

Le associazioni Cittadini del Mondo, nella zona di Cagliari, e Federazione AVIB stanno stilando una lista di famiglie disponibili all’accoglienza della popolazione ucraina: per inserirsi nell’elenco si possono inviare mail a cittadinidelmondo.ca@gmail.com e federazione.avib@gmail.com.

Refugees Home Italia, infine, permette di registrare la propria casa per mettersi a disposizione.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!