Mi dicevano che diventare madre era “un suicidio professionale”: parla Adele
La cantante inglese ha fatto un lungo discorso dal palco del Women in Entertainment Gala, ringraziando "Tutte le donne prima di me che hanno fatto i veri sacrifici".
La cantante inglese ha fatto un lungo discorso dal palco del Women in Entertainment Gala, ringraziando "Tutte le donne prima di me che hanno fatto i veri sacrifici".
Adele, oggi 35 anni, ha parlato della sua esperienza con la maternità, giudicata da molti un “suicidio professionale”. Ospite al Women in Entertainment Gala, evento organizzato ogni anno a Los Angeles da The Hollywood Reporter, la cantante britannica ha rilasciato un lungo discorso dal palco, dove è salita per ritirare lo Sherry Lansing Leadership Award, consegnatole da Helen Mirren.
“Lo chiamo un gran casino, perché è così che l’ho vissuto”, ha detto Adele, parlando del successo ottenuto con il suo secondo album, 21, uscito nel 2011. “È come se fossi diventata famosa da un giorno all’altro. È stata l’esperienza più strana e surreale della mia vita”.
E, parlando di quegli anni, il picco della sua carriera professionale, ha ricordato il momento in cui è rimasta incinta di suo figlio, Angelo, che oggi ha 11 anni. “Da molti questo sarebbe considerato – ed era considerato – un suicidio professionale”. Ma la cantante non si è persa d’animo, dicendo di considerarsi da sempre “una che va controcorrente”.
“È stato in quel momento che ho scelto di rifiutare il concetto di scarsità del successo e l’idea che devi essere costantemente sul pezzo per sfondare”, ha continuato Adele. “Mi sono detta che invece poteva esistere la possibilità di avere successo sia sul palco, che sotto il palco”.
“Chi l’avrebbe mai detto, ma f*****o, me la sono cavata alla grande!”, ha poi concluso, ringraziando “tutte le donne prima di me hanno fatto ogni genere di sacrificio. Senza il loro sforzo non sarei qui. È grazie a loro che ho tutto il diritto di essere un boss al lavoro e un boss a casa. Quindi grazie”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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