Delitto dell'Olgiata, dopo 10 anni esce dal carcere l'assassino della contessa

Manuel Winston Reyes, condannato a 16 anni di prigione per l'uccisione di Alberica Filo della Torre, sarà rilasciato l'11 ottobre grazie a uno sconto di pena. "Ha fatto solo 10 anni, si può definire la punizione giusta?", ha commentato il figlio della donna, Manfredi Mattei.

Ci hanno messo vent’anni a prenderlo e ora l’assassino di mia madre sta già per uscire di galera…“. Commenta così, Manfredi Mattei – primogenito della contessa Alberica Filo della Torre assassinata nella sua villa all’Olgiata a Roma nel 1991 – la scarcerazione di Manuel Winston Reyes dopo dieci anni di carcere. Era stato proprio lui quel 10 luglio di trent’anni fa a strangolare la nobildonna napoletana per la quale lavorava come maggiordomo.

Quello che la stampa ha soprannominato il delitto dell’Olgiata, però, è rimasto impunito per circa vent’anni. Piste sbagliate, sospetti che poi non hanno trovato fondamento – non ultima l’idea di un coinvolgimento dei servizi segreti – errori durante la raccolta delle prove, sono stati tutti motivo di ritardo nell’arresto del colpevole. L’insistenza del marito, però, che aveva preteso il riesame delle tracce di Dna ritrovato sulla scena del delitto, ha fatto si che nell’aprile 2011 venisse condannato per l’omicidio di Alberica, il filippino Manuel Winston Reyes.

A scatenare la sua furia omicida il licenziamento. Così, dopo aver tramortito la donna con un colpo alla testa, l’aveva strangolata lasciandola a terra semicoperta da un lenzuolo. Reyes è stato condannato in primo grado a sedici anni di prigione, condanna poi confermata anche in Appello e in Cassazione. L’11 ottobre, però, l’uomo – che ha trascorso dieci anni in carcere – verrà liberato grazie a una serie di sconti che ne hanno ridotto la pena.

Esce di galera per buona condotta e benefici vari. Ha fatto solo 10 anni, e già gliene avevano dati pochi, sedici: si può definire la pena giusta?”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera il figlio Manfredi, aggiungendo che andrà “ad aspettarlo fuori dal carcere per fargli i complimenti, per stringergli la mano e dirgli bravo, te la sei sfangata…D’altra parte la legge è con lui“.

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