Alberto Genovese è tornato in carcere. L’uomo, condannato per aver stordito con droghe e stuprato due modelle – la prima nella residenza Villa Lolita a Ibiza e la seconda nel suo attico milanese Terrazza Sentimento – si trovava agli arresti domiciliari dal 2021, in una clinica per il recupero dalla dipendenza dagli stupefacenti.

Essendo la violenza sessuale un reato di carattere ostativo, e ovvero che non consente di scontare la pena ai domiciliari, lunedì 13 febbraio 2023 l’ex imprenditore è stato riportato in cella, nella casa circondariale di Lecco (quella più vicino alla comunità in cui si trovava).

A fine gennaio, il 45enne aveva deciso di non ricorrere in appello contro la condanna di settembre 2022, 8 anni e 4 mesi. In questo modo Alberto Genovese ha beneficiato in tutto di uno sconto di un sesto della pena, ridotta così a 6 anni e 11 mesi. L’uomo aveva già ottenuto lo sconto di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato.

Togliendo il “pre-sofferto”, il tempo già passato in custodia cautelare. A Genovese rimangono quindi ancora 4 anni da scontare, ma una volta sceso sotto la soglia di questi 4 anni, i suoi legali potranno richiedere nuovamente l’affidamento ai domiciliari in clinica o ai servizi sociali.

L’uomo però deve affrontare ancora un altro processo: a novembre la Procura ha chiuso un nuovo filone d’indagine contro di lui per un presunto tentativo di violenza, detenzione di materiale pedopornografico e intralcio alla giustizia, perché avrebbe tentato di comprare il silenzio della vittima per sfuggire alle condanne.

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