Alex Cotoia, 21 anni, che nell’aprile del 2020 a Collegno (Torino) ha ucciso il padre con 34 coltellate per difendere la madre da una violenta aggressione, è stato ritenuto colpevole, in quanto per i giudici della Corte d’Assise d’Appello la sua non sarebbe stata legittima difesa.

Nonostante per i giudici l’atto di Cotoia non sarebbe stata legittima difesa, ma omicidio, la sentenza ancora non c’è, perché la Corte d’Appello presieduta dalla giudice Cristina Domaneschi, dopo 7 ore di camera di consiglio, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sulla norma introdotta dal “Codice rosso” per alcune attenuanti sull’aggravante del rapporto di parentela tra vittima e colpevole, in questo caso di padre e figlio, che impedisce di giungere a una pena più bassa.

Per i giudici, quindi, quella di Alex Cotoia non è stata legittima difesa, ma 14 anni di condanna sarebbe una pena troppo severa.

Secondo lo stesso pm, infatti, 14 anni di condanna sarebbe una pena eccessiva per un ragazzo senza precedenti, e che per tutta la sua vita ha vissuto in un “contesto familiare malato”, come dichiarato dai giudici in aula. Giuseppe Pompa, il padre, ha infatti maltrattato la moglie Maria Cotoia, e i figli, per anni.

Ora il processo è sospeso, ma l’ordinanza afferma chiaramente che non è un caso di legittima difesa e, quindi, la sentenza sarà di colpevolezza. Ricorreremo in Cassazione. Ma sono molto amareggiato. Alex non è un assassino e questo non è un omicidio”, ha detto l’avvocato Claudio Strata alla stampa dopo la decisione dei giudici, difensore di Alex Cotoia, che ha deciso in questi ultimi anni di prendere il nome della madre anziché quello del padre, Pompa.

Anche la madre di Alex Cotoia si è detta sbalordita dalla decisione della Corte, ripetendo che suo figlio l’ha salvata dalla furia violenta del marito. “Se non fosse stato per lui io non sarei viva, non sarei qui. Sì, forse è questo che non sono riuscita a far capire alla corte”, ha dichiarato amareggiata Maria Cotoia.

Il giovane, in primo grado, nel novembre 2022, era stato assolto proprio per legittima difesa, ma dalla lettura dell’ordinanza è parso chiaro che i giudici abbiano qualificato il gesto di Alex Cotoia come omicidio volontario, pur sottolineando l’evidente attenuante della provocazione.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!