Ambra Angiolini ha difeso la figlia Jolanda Renga da alcuni commenti negativi da parte di hater che l’hanno definita “bruttina”. Al settimanale Grazia, la showgirl si è quindi lanciata in un lungo discorso riguardante l’odio online, in particolare quello che proviene da donne le quali, spesso vittime di ragionamenti di stampo maschilista, replicano tale modo di pensare.

Le mie peggiori ‘hater’ su Instagram sono donne, e non ragazzine, ma persone della mia età: tra i 40 e 50 anni. Siamo il braccio armato di una pseudolegge maschilista: gli uomini hanno buttato lì l’intuizione che dobbiamo avere un fisico perfetto, noi invece lavoriamo una contro l’altra per farci sentire sbagliate.

Angiolini, 46 anni, ha poi definito gli insulti rivolti alla figlia dei “Commenti malati”. Qualche tempo fa, del resto, era stata la ragazza stessa a difendersi, in un video TikTok nel quale rispondeva alle critiche sul suo aspetto fisico: “Il mio sogno non è essere bella o la sosia dei miei genitori: io voglio fare cose che contano”, ha dichiarato la 19enne, reduce dalla pubblicazione del suo primo libro, Qualcosa nel modo in cui sbadiglia.

@jolandarenga Per me è un discorso molto importante, grazie a chi si prenderà del tempo per ascoltare❤️ #loveyourself #bellezza #love #tiktok ♬ Get You The Moon - Kina

Parole delle quali la showgirl si è dichiarata orgogliosa: “Ho pensato come sono cambiate le ragazze e quanta consapevolezza sana possa nascere da commenti malati come quelli ricevuti da mia figlia. Io avrei vissuto quelle critiche in modo diverso, non avrei avuto la forza di reagire così”, ha proseguito alle pagine del giornale.

Ho cercato di prendere le distanze dal mio ruolo di madre facendo i conti con l’onestà che Jolanda ci aveva sbattuto in faccia. Le sue parole mi hanno colpito. Diceva: “Se la cosa peggiore che si dice di me è che sono brutta, allora posso stare tranquilla perché non si può dire di me che sono insensibile, cattiva, egoista”. Un concetto semplice, ma che contiene una tale verità, che molta gente ha trovato nelle sue frasi un luogo di residenza. Le ha sentite sue. E io per prima.

Poi, Ambra Angiolini ha concluso riflettendo su come certi commenti possano contribuire a creare un senso di solitudine in chi li riceve:

La sensazione di disagio provata da Jolanda l’ho provata anch’io in passato. La cosa più tossica che possa capitare è sentirsi non soltanto soli, ma in colpa per qualcosa che non si ha commesso. Rimuginare su quei pensieri è mortale. E i più fragili possono avere la tentazione di togliersi la vita. Jolanda ha offerto ad altri un luogo dove non sentirsi più soli, dove ci si rende conto che stando insieme si può uscire dal disagio.

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