Andrea Delogu è sempre stata molto trasparente e sincera sulla sua vita, tanto da affrontare senza problemi le critiche per la differenza d’età con il compagno, il modello Luigi Bruno, e da raccontare in un libro – La collina – e in una serie Netflix la sua infanzia a San Patrignano.

Così la conduttrice ha recentemente pubblicato un post su Facebook per parlare di un altro capitolo importante della sua vita, quello della depressione di cui ha sofferto per tre anni.

“Non c’è niente di disdicevole a raccontare che per 3 anni della mia vita ho combattuto strenuamente – scrive Delogu – perché è stata una fatica devastante, contro la depressione. E la cosa più assurda è che erano 3 anni dove non avrei dovuto aver alcun motivo per sentirmi persa, buia, vuota, spenta, triste anche se triste è un eufemismo, sacrificabile a me stessa”.

Il lavoro andava a gonfie vele, il matrimonio (con Francesco Montanari, da cui si è separata nel 2020, ndr.) pure, eppure, spiega “È iniziato tutto piano piano, come un veleno che fa effetto da lontano. Ho capito che cosa fosse e che dovevo chiedere aiuto quando ho cominciato ad avere paura di stare da sola perché non mi fidavo di me, del mio buio, un buio che combattevo ogni singolo minuto e che mi faceva tornare sfinita a casa la sera e quando ero sfinita quel buio poteva avere la meglio e io non volevo, non potevo smettere di ‘fare’ perché lui stava in agguato, pronto a soffocarmi nell’istante in cui mi fossi presa un attimo di silenzio.

[…] È stato un tempo vissuto a metà perché in sottofondo c’era sempre quella voce che toglieva luce ad ogni conquista, ad ogni momento mio”.

Come spesso capita a chi soffre di depressione, però, anche Andrea Delogu si è a lungo rifiutata di accettarla, e di parlarne con qualcuno. L’analisi arriva solo “quando mi trasferì in un appartamento all’ottavo piano e la prima cosa che mi chiesi fu se per sicurezza potevo bloccare tutte le finestre, una pazzia da pensare ora, ma me lo chiesi, perché tenevo testa al buio ma non sapevo se ce l’avrei fatta sempre“.

Il percorso, afferma la conduttrice radiofonica, è stato lungo e tortuoso perché, spiega, comprendere i motivi della depressione non significa uscirne. “Dirvi che è stato facile sarebbe una bella cazzata, ma ne è valsa così tanto la pena che sono felice quando penso alla strada che ho fatto. Mi chiedete tutti se ne sono fuori, sì, ne sono fuori da tanti tanti anni, ma ho sempre uno sguardo verso quel buio intensissimo che è ridimensionato, quasi minuscolo, è innocuo ora, ma è sempre lì.

È un pezzo di me – aggiunge – è mio dovere sapere che c’è, che non sparirà mai completamente, che io sono stata anche quello. Se ne esce sì, ma non si cancella mai e va bene così, perché sono questo anche grazie a quello, a quella guerra contro me stessa e ora è tutto una figata anche per quegli anni lì, per tanto altro ma anche per quegli anni. Quindi non abbiate paura di parlarne, è la vita, succede e quando succede non è colpa di nessuno. Chiedete aiuto, trovate un posto sicuro dove parlarne e fottetevene se sembra ‘strano’ o ‘ingrato’, è la vita ed è vostra”.

Delogu aveva affrontato l’argomento già nel 2018 con Il Fatto Quotidiano, spiegando come l’adrenalina data dal suo lavoro fosse una sorta di dipendenza e che, una volta azzerata quella, fosse sopraggiunta la depressione; anche nel 2023 aveva ironicamente festeggiato i dieci anni di analisi con un post su Twitter che aveva acceso il dibattito sull’importanza della terapia e della salute mentale, troppo spesso ancora sottovalutata.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!