Parole potenti, che descrivono bene le sensazioni e le emozioni che la cantante ha attraversato in questo periodo in cui si è riappropriata del suo corpo e della sua identità.
Arisa sorprende ancora tutti con un post e uno scatto liberatori, ma anche pieni di seduzione, fascino e pensieri profondi. La cantante, ormai da mesi, sta facendo un percorso personale, dove ha ritrovato femminilità, autostima e tanta consapevolezza.
Nella foto pubblicata su Instagram, Arisa è in posa davanti all’obiettivo: completamente nuda, capelli spettinati e corti, mani sul pube e tanti pixel a coprirle il seno. “Sono ogni donna, ma sono anche un uomo. E non c’è nulla di sbagliato in me”, recita la caption.
Poi, nelle storie, arriva una spiegazione di quel pensiero, dove l’artista definisce meglio cosa intende con quelle parole che in molti hanno interpretato come gender fluid:
Sono tutte le donne: perché ogni donna nasconde l’Universo dentro di sé e tutti ne siamo parte. Bella, brutta, intelligente e a volte anche stupida e superficiale. Sono la tua pu**ana, sono la santa che ti perdona, la scema che fa finta di capire. Quella che ti sbatte fuori di casa quando ne ha abbastanza”.
E prosegue:
E sono anche un uomo: perché una donna sola in una società ancora tanto retrograda e maschilista deve imparare a esserlo. Deve essere forte e rude, capace di combattere il più becero machismo e l’incomprensione da parte di alcune altre di Noi, senza mai perdere la propria femminilità, continuando ad amare. E non trovo nulla di sbagliato in questo.
Parole potenti, che descrivono bene le sensazioni e le emozioni che Arisa ha attraversato in questo periodo in cui si è riappropriata del suo corpo e della sua identità, come aveva già detto anche in occasione dell’uscita del suo ultimo album Ero romantica:
Mai come ora ci si capisce nel voler a tutti i costi essere donne, senza la vergogna che ci è stata donata nei secoli. Spudorate e decise a riprenderci quello che è nostro, che per troppo tempo ci è stato negato e fatto pesare. Donna per chiunque ci si senta è un diritto, non un reato, né una condizione di serie B.
Cosa ne pensi?