"Bambini": la scritta che non ha fermato le bombe contro i civili nel teatro di Mariupol

Il teatro di Mariupol è stato bombardato dalle forze russe: secondo le autorità ucraine faceva da rifugio a più di 1000 civili. La scritta "bambini", piazzata attorno al teatro, non ha fermato il bombardamento.

L’attacco aereo da parte delle forze russe contro il Teatro d’arte drammatica di Mariupol, città situata nel sud dell’Ucraina, è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 16 marzo: l’edificio è stato in buona parte distrutto.

Sebbene la cifra non possa per il momento essere confermata in modo indipendente, le autorità ucraine hanno dichiarato che il teatro ospitava più di mille civili, soprattutto donne e bambini, che cercavano rifugio dai bombardamenti. Il teatro si trova vicino al municipio di Mariupol, nel centro della città.

Sergei Orlov, uno dei vicesindaci della città, ha fatto sapere alla BBC che nel teatro si trovavano tra le 1.000 e le 1.200 persone. Anche se la cifra resta da appurare, ci sono molte foto e video di fonti indipendenti che mostrano il teatro effettivamente adibito come rifugio da usare per i civili.

Al momento non si conosce il numero delle vittime di questo ennesimo assedio russo, ma potrebbe trattarsi del bilancio più drammatico tra tutte le stragi finora perpetrate dall’esercito di Putin. Davanti e dietro al teatro, piazzata a lettere giganti per essere letta anche dal cielo, i civili avevano messo la scritta “bambini“.

Poche ore dopo il bombardamento il governo russo ha negato di aver effettuato operazioni militari aeree in quella zona, ma le foto del teatro distrutto sono state confermate da fonti indipendenti e diffuse da molte testate giornalistiche.

Rimane da accertare se e quanti civili fossero all’interno del teatro al momento del bombardamento.

La città di Mariupol, abitata da 400mila persone, è sotto assedio delle forze russe, che hanno praticamente circondato la città. I russi hanno bloccato i convogli pieni di viveri e generi di prima necessità che le autorità ucraine stanno cercando di inviare ai civili, la città è senza elettricità, senza acqua potabile e senza riscaldamento.

Le forze russe hanno già ampiamente distrutto la città, di cui colpiscono edifici importanti e strutture civili. I bombardamenti hanno colpito tutti gli ospedali della città tranne uno, che senza elettricità e acqua fa davvero fatica a curare i feriti.

Le autorità ucraine hanno dichiarato che i morti, a Mariupol, sono così tanti che devono seppellire i cadaveri in fosse comuni. La stima è di 2.500 civili. Sebbene non possano confermare il numero dei morti, i giornalisti di Associated Press Mstyslav Chernov e Eugeniy Maloletka, inviati sul posto, hanno confermato che la maggior parte dei morti che hanno visto direttamente erano donne e bambini.

Il governo russo continua a dichiarare di non colpire obiettivi civili in Ucraina.

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