Lo Stato della California ha inoltrato alla Corte Suprema degli Stati Uniti una proposizione per vietare la vendita di carne di maiale proveniente da scrofe rinchiuse in gabbie di gestazione o in recinti affollati con meno di 24 metri quadrati ciascuno, la quantità di spazio necessaria a un animale.

Si tratta della Proposizione 12, un modo per aumentare la consapevolezza sul maltrattamento degli animali e per liberare le scrofe dalle gabbie di gestazione: “Oltre all’estrema crudeltà, si tratta di un problema di salute umana“, ha detto Kitty Block ad ABC News, presidente e amministratrice delegata della Humane Society of the U.S. “Quando si confinano gli animali in queste condizioni terribili, si crea un terreno fertile per i virus“.

La Proposizione 12 è stata approvata quattro anni fa, come ricorda ABC News, ma non è mai entrata in vigore ed è ora sospesa in attesa di una revisione giudiziaria: l’industria della carne definisce le regole eccessivamente restrittive per le loro attività.

Secondo il National Pork Producers Council, la maggior parte della carne di maiale americana viene prodotta in strutture che non rispettano gli standard della Prop 12. L’allevamento tipico, infatti, offre ai maiali solo 16-18 metri quadrati per suino.

Si tratta di massimizzare i profitti“, ha commentato ancora Block. “Si tratta di confinare il maggior numero possibile di animali e di sfornare il maggior numero possibile di prodotti“.

Sono 40 anni che alleviamo maiali in gabbia“, ha dichiarato ad ABC News un allevatore del Minnesota, Mike Boerboom, che si oppone alla Prop 12. Le scrofe di Boerboom sono 4.000 e partoriscono 100.000 piccoli all’anno, sufficienti a sfamare quasi mezzo milione di persone.

Alcuni economisti indipendenti hanno avvertito che la Prop 12 potrebbe portare all’inflazione dei prezzi della carne di maiale nei negozi di alimentari, soprattutto in California. “Anche se si tratta solo di 0,25 dollari al chilo o qualcosa del genere, con il passare del tempo si tratta di una cifra considerevole“, ha detto ad ABC News l’economista Barry Goodwin, professore alla North Carolina State University e specializzato nell’industria della carne suina.

L’amministrazione Biden si è schierata dalla parte degli allevatori di carne, preoccupata che non si possa permettere a un singolo Stato di disturbare eccessivamente un’importante industria americana come quella della carne.

Tuttavia, mentre la Corte Suprema affronta il caso (di cui discuterà oralmente nella giornata di oggi) ci sono già dei segnali che chiariscono bene come le preferenze dei consumatori stiano spingendo i produttori verso pratiche considerate più etiche.

La Jovaag Family Farm, come riporta ABC News, fa parte della rete Niman Ranch di allevatori specializzati in suini e altri animali certificati “allevati in modo umano“. Da anni hanno abbandonato i box di gestazione e ora offrono alle scrofe gravide più di 60 metri quadrati ciascuna, fieno confortevole e aria fresca. “Per soddisfare la domanda è necessario che più allevatori facciano così“, ha detto Ruth Jovaag parlando della rapida evoluzione delle preferenze dei consumatori.

La disputa sulla Prop 12 dovrebbe essere risolta dalla Corte Suprema entro l’inizio del 2023.

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