Nella puntata del 29 ottobre di Hot Factor, l’approfondimento di X Factor condotto da Daniela Collu che segue la diretta del celebre talent musicale, proprio la conduttrice ha riservato a Hell Raton, il giovane giudice sardo, una battuta che ha suscitato risate tra il pubblico e imbarazzo tra i colleghi.

“Ci vuoi mettere in una posizione scomoda” dice il rapper trentenne riferito all’andamento della gara e la Collu risponde maliziosa: “Io non dico le posizioni in cui vorrei metterti”.

Ride il pubblico, ride Hell Raton, Emma Marrone fa finta di non aver capito e infine Collu conclude affermando: “Sono caduta troppo nell’Hot, torno nel Factor”.

Una parentesi maliziosa, a metà tra l’imbarazzante e il divertente, che si è aperta e chiusa in pochi istanti, senza particolari conseguenze, cosa che però ha portato alcuni a chiedersi: “Ma se la battuta fosse stata fatta al contrario?”.

Se infatti fosse stato un uomo a dire a una donna “Non dico le posizioni in cui vorrei metterti” le reazioni sarebbero state le stesse?

Probabilmente no. L’attenzione mediatica nei confronti di comportamenti sessisti a discapito delle donne è ora (per fortuna) molto alta e difficilmente sarebbe stata perdonata. È chiaro quindi che il dubbio che vi sia un doppio standard è più che legittimo.

Tuttavia, si può davvero giudicare dall’esterno quanto offensiva possa essere una battuta? Non spetterebbe a chi la riceve decidere se e quanto la battuta è stata sconveniente?
Molto più del genere, è infatti l’intimità tra le persone a decretare quali battute siano lecite e quali no.

Oltre all’intimità è chiaro poi che influisca anche il contesto e se a cena con un collega molto amico ci permetteremmo battute poco politicamente corrette, a una riunione di lavoro terremmo di certo un tono più formale. Cosa che invece non ha fatto Daniela Collu.

Si è trattata di un’uscita di cattivo gusto quindi, ma è sufficiente per definirla sessista?

Chi sostiene questa tesi porta ad esempio la pessima battuta a sfondo sessuale che Balotelli, ospite al GF Vip, ha riservato all’ex fidanzata Dayane Mello, di cui si parla ancora e su cui opinionisti, giornalisti e il popolo social ha speso non poco inchiostro digitale.

C’è da dire però, che i due casi non sono comparabili al 100% in quanto la reazione di Dayane è stata ben diversa da quella di Hell Raton. Se la prima ha infatti palesato il proprio disappunto, il secondo ha riso. L’opinione pubblica sembra quindi essersi semplicemente adattata a queste due reazioni.

Verrebbe allora da chiedersi se è la reazione stessa degli interessati a essere sessista. È forse colpa della mascolinità tossica che impone a un uomo di essere sessualmente sempre pronto ad aver portato Hell Raton a ridere e a non indignarsi?

Non possiamo saperlo. Nessuno può se non lui stesso, e forse nemmeno lui. Certi meccanismi sociali vecchi di millenni ci influenzano in modi che difficilmente capiamo. Oppure semplicemente ha riso perché non vi ha trovato nulla di offensivo, ben consapevole del fascino che suscita e a quel punto ogni indignazione social perderebbe di senso.

Come la perderebbe se fosse stato lui a fare la battuta e Daniela Collu avesse reagito allo stesso modo accondiscendente, perché sinceramente lusingata. Al netto di quanto rimanga comunque una battuta di pessimo gusto.

È palese, ma lo specifico lo stesso, che è un discorso che vale solo per determinate battute. Il famoso “passo indietro” detto da Amadeus era sbagliato di per sé, a prescindere da quanto Francesca Sofia Novello potesse prenderla bene, perché ergeva a virtù femminile una caratteristica che virtù non è e che è sempre stata usata per tenere le donne a bada.

Non è insomma così facile rispondere alla domanda che ci siamo posti a partire dal titolo. Quello che però è certo è che gli uomini che si indignano per la mancata indignazione della battuta di Collu, spesso lo fanno per i motivi sbagliati.

“Se si vuole fare quelli attenti agli attacchi sessisti, bisogna essere sempre attenti” è ad esempio una frase detta da Luca Onestini riferito al caso Balotelli – “Sia per gli attacchi contro le donne che per quelli contro gli uomini” e seppure sia senza dubbio vero, perché mai c’è il bisogno di specificare quel “Se si vuole fare quelli attenti agli attacchi sessisti”?

Se si ritiene che un comportamento sia sbagliato, lo si dovrebbe criticare a prescindere da quello che fa la “controparte”. Gli uomini non si devono indignare perché a loro volte le donne lo fanno. Più che il doppio standard in sé, quello che va attaccato è il sessismo.

Se si è così convinti che Daniela Collu ha sbagliato, si deve criticare la sua battuta e non la mancata reazione social. Altrimenti ci si comporta come bambini capricciosi, sempre invidiosi dei favori altrui.

Perpetrare questo approccio per denunciare il “sessismo al contrario” porta con sé infatti il rischio che per risolverlo non serva combattere il sessismo tout court, ma semplicemente che le donne smettano di lamentarsi. Obiettivo che in certi casi non è nemmeno così celato.

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