Bonus bebè 2018 (ridimensionato), a chi spetta e come richiederlo
Con l'approvazione della legge di Bilancio del 2018 il bonus bebè è stato ridimensionato: durerà solo un anno e dal 2019 sarà dimezzato.
Con l'approvazione della legge di Bilancio del 2018 il bonus bebè è stato ridimensionato: durerà solo un anno e dal 2019 sarà dimezzato.
Nuovo anno, nuovo bonus bebè per i nati o i figli adottati nel 2018. Con l’approvazione della legge di Bilancio del 2018, però, questo assegno in aiuto ai genitori italiani è stato ridimensionato. Per i bambini nati o adottati entro il 31 dicembre 2017, infatti, il bonus sarà sempre triennale mentre per i nati (adottati) a partire dal 2018 in poi durerà solo un anno.
Come sempre, anche nel 2018, il bonus prevede 960 euro all’anno, suddivisi in 12 mensilità da 80 ero per le famiglie con reddito ISEE non superiore a 25.000 euro. Le famiglie con reddito ISEE non superiore a 7.000 euro potranno beneficiare di un assegno doppio: 160 euro mensili, sempre per 12 mesi. Dal 2019 però le condizioni cambieranno e l’assegno sarà dimezzato.
Per poter richiedere il bonus bebè non è sufficiente il reddito ISEE inferiore a 25mila, ma insieme alla domanda vanno presentati altri documenti: cittadinanza italiana oppure nell’Unione europea oppure cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, con status di rifugiato politico o protezione sussidiaria; convivenza con il figlio. La domanda va presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall’adozione del figlio.
Il bonus può essere richiesto online attraverso il sito dell’Inps oppure telefonando il numero verde 803.164 per rete fissa o 06 164.164 per chi telefona da cellulare. Altra opzione è quella di rivolgersi al CAF o ai patronati. Accettata la richiesta, sarà poi l’INPS a versare, ogni mese, la somma di 80 o 160 euro a partire dal giorno di nascita fino al compimento del primo anno di età del figlio, oppure fino al primo anno dall’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione.
Giornalista, poeta, sognatore. Critico pedante e certe volte cavilloso, al limite del sopportabile.
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