"Mi ha presa e messa a terra" Britney Spears racconta di essere stata aggredita da un bodyguard

La popstar ha denunciato la guardia del corpo di Victor Wembanyama, un giocatore NBA a cui si era avvicinata per scattare una foto insieme: "Mi ha presa e mi ha messa a terra, mi ha anche rotto gli occhiali".

Britney Spears, nella giornata di ieri, 6 luglio 2023, ha condiviso sui social un lungo messaggio in cui ha raccontato di essere rimasta vittima di atteggiamenti violenti da parte del bodyguard di Victor Wembanyama, un giocatore NBA a cui si era avvicinata per chiedere di scattare una foto insieme. La cantante ha deciso di sporgere denuncia, ricostruendo la dinamica dei fatti via social.

La popstar, come riportato su Instagram, si trovava in vacanza a Las Vegas insieme al marito, Sam Ashgari e, mentre stavano cenando in uno dei ristoranti più famosi della città, ha intravisto il cestista. La voce di Womanizer si è diretta verso di lui per fare una foto insieme e, durante lo scatto, la cantante ha cercato di abbracciarlo: a quel punto, il bodyguard dell’atleta ha colpito Britney Spears, facendola cadere a terra.

Ho deciso di raggiungerlo per congratularmi dei numerosi successi in campo – ha spiegato l’artista nelle prime righe del post condiviso sui canali social – Ho picchiettato sulla sua spalla per attirare la sua attenzione e mentre facevamo la foto l’ho abbracciato”.

La sua guardia del corpo mi ha presa e messa a terra, con il viso sul pavimento e mi ha anche rotto gli occhiali (…). La violenza fisica si sta diffondendo in tutto il mondo e dobbiamo fermarla. Mi aspetto delle scuse pubbliche dal giocatore, anche perché non aveva nulla di cui preoccuparsi: sono alta 1 metro e 60, mentre lui è alto 2 metri e 33.

Dal canto suo, l’atleta dei San Antonio Spurs ha rilasciato una breve intervista, diffusa dai media americani e condivisa da alcuni utenti su Twitter: “Stavo camminando con la security verso il ristorante. Nella hall c’erano un sacco di persone che mi chiamavano – ha dichiarato Wembanyama, condividendo la propria versione dei fatti – E c’era una persona in particolare che mi stava chiamando”.

Prima di uscire, avevo parlato con la security: avevamo deciso che non ci saremmo fermati per una persona, altrimenti avremmo creato ressa. Ho sentito una persona che mi afferrava da dietro, non ho visto cosa sia successo di preciso, ma ho sentito il bodyguard che la spingeva via, ma non potendo fermarmi, non mi sono girato a vedere cosa stesse accadendo.

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