Cade in un dirupo per recuperare il cellulare della fidanzata: morto a 30 anni

i due avevano organizzato una gita in montagna e si trovavano allo sperone "Altar Knotto", una formazione rocciosa da cui si ha una visuale sulla sottostante Val D'Astico. Lui ha perso l'equilibrio cadendo nel vuoto.

Andrea Mazzetto, 30enne della provincia di Rovigo, ha sempre avuto una grande passione per la montagna e aveva così organizzato un’escursione insieme alla sua fidanzata Sara sull’altopiano di Asiago (Vicenza). Il ragazzo è però morto nel pomeriggio di sabato 20 agosto 2022 dopo essere precipitato in un dirupo.

Sulla base del racconto fornito dalla fidanzata, che ha assistito impotente alla scena, a lei era caduto il cellulare così il giovane si è sporto per cercare di recuperarlo, ma ha finito con il perdere l’equilibrio. Tutto è accaduto nei pressi dello sperone Altar Knotto, una formazione rocciosa da cui si ha una visuale sulla sottostante Val D’Astico.

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É stata proprio la ragazza a dare l’allarme. Sul posto sono così arrivati nell’arco di pochi minuti vigili del fuoco, Soccorso alpino e Suem 118, che sono poi riusciti a recuperare il corpo del giovane, ormai però senza vita. 

I carabinieri hanno nel frattempo provveduto ad ascoltare la testimonianza della compagna di Andrea e avranno ora il compito di ricostruire meglio la dinamica dei fatti, mentre spetterà al medico legale individuare le cause della morte. Sulla base dei primi rilievi, però, sembra che il decesso sia avvenuto sul colpo.

La salma sarà successivamente trasportata all’ospedale di Asiago, in attesa che arrivi il via libera per i funerali.

La nostra maledetta ultima foto insieme – ha scritto poi la fidanzata in una Instagram Story -. Sarai sempre con me, orsetto mio”.

Mazzetto avrebbe compiuto 31 anni a novembre ed era titolare dell’azienda Mazzetto Andrea – Imbiancature e Decorazioni. Nella sua zona era inoltre diventato noto per un’iniziativa particolare organizzata a gennaio 2018 insieme a un amico: una festa analcolica in una discoteca polesana a cui erano intervenuti più di 400 ragazzi.

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