Quanto costa questo abito scintillante di Chiara Ferragni a Venezia, che è già sold out
L’imprenditrice, tornata sui social dopo un lungo periodo di silenzio, ha sfoggiato un elegante look argento in alcuni scatti realizzati a Venezia.
L’imprenditrice, tornata sui social dopo un lungo periodo di silenzio, ha sfoggiato un elegante look argento in alcuni scatti realizzati a Venezia.
Chiara Ferragni è tornata sui social dopo un lungo periodo di silenzio, e ha scelto di farlo in grande stile. Nelle ultime ore, sul suo profilo Instagram sono infatti apparsi alcuni scatti realizzati a Venezia nei quali l’imprenditrice, ospite in città in occasione dell’inaugurazione della mostra “Musei delle Lacrime” di Francesco Vezzoli, è apparsa sfoggiando look eleganti.
Dopo aver salutato i follower con alcuni selfie allo specchio in abito nero, Chiara Ferragni ha postato alcuni scatti nei quali appare in un abito argento scintillante firmato Giuseppe Di Morabito, con un profondo scollo sulla schiena e un cappuccio dello stesso colore.
Il vestito, nonostante il costo proibitivo di 1900 euro, parrebbe essere già sold out, come riportato da Leggo. “La splendida Venezia di notte”, ha scritto Chiara Ferragni a corredo del post. “Durante le serate inaugurali della Biennale di Venezia, la città si riempie di eventi artistici stimolanti, che la rendono ancora più magica”.
L’abito in questione sarebbe stato indossato da Chiara Ferragni in occasione di una cena tra amiche, tra le quali troviamo Gilda D’Ambrosio e Giorgia Tordini, fondatrici del brand The Attico. La seconda, in particolare, ha fatto recentemente parlare di sé dopo essere stata vista insieme al suo storico ex fidanzato Stefano De Martino.
Nel frattempo, continuano le polemiche sulla questione dei pandori Balocco. Nelle ultime ore, il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli ha scritto nella sua relazione annuale che “il comportamento dei consumatori possa essere indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza, inducendoli a credere, contrariamente al vero, di contribuire all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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