Chiara Maci sul suo essere monogenitore: "Perché devo sempre giustificarmi sull'identità del padre?"

La conduttrice e food blogger ha raccontato la sua esperienza da mamma single e le discriminazioni che subisce per questo: “Per tanti io e Bianca non siamo una famiglia”.

Chiara Maci, food blogger, conduttrice e content creator, è stata intervistata da Vanity Fair Italia per parlare delle discriminazioni che subisce regolarmente in quanto mamma single.

Proprio ieri, 28 settembre 2023, la blogger aveva raccontato su Instagram di avere subìto un episodio spiacevole in Questura per questo motivo. In un lungo post ha spiegato come, al momento del rinnovo del passaporto di sua figlia Bianca, le siano stati chiesti ulteriori documenti oltre a quelli forniti: “In Questura nel 2023 bisogna ancora giustificarsi per essere monogenitore, sentendosi quasi in colpa per qualcosa”. scrive. “Il tutto davanti a un bambino. Che grande Paese che siamo”.

L’ho buttata sul ridere, davanti a mia figlia. Perché le lacrime agli occhi io le trattengo quando devo, me lo hanno insegnato le donne. Ma hanno fatto male a lei, prima che a me. A me hanno fatto male in 9 mesi di ecografie senza qualcuno che mi stringesse la mano, mi hanno fatto male all’anagrafe, ad ogni festa del papà, ad ogni modulo con doppia firma dove il mio era sempre mancante di qualcosa. Mi hanno fatto male le istituzioni, le pubblicità delle famiglie perfette, la normalità comunicata che è sempre stata solo una. È da quando ho partorito da sola che la diversità non mi fa più paura. Perché diversa sono anche io.
Mamma perché vogliono altri documenti?
Perché non sanno fare il loro lavoro, amore.
Tutto qui.

Poi, intervistata dal magazine, spiega che, purtroppo, poco è cambiato dal 2014, anno in cui Bianca è venuta alla luce: “Non c’è stata evoluzione. In tutti questi anni ho affrontato le difficoltà della burocrazia (…) Mi sono stati chiesti documenti del tribunale, ma io non ci sono mai andata, non ci sono separazioni in corso, non c’è una figura paterna”, spiega Chiara Maci.

Ricordo un commento di qualcuno che, sotto la foto della festa di compleanno di Bianca, commentò: “Poverina”. E io risposi: “Poverini sono i bambini che crescono senza amore”. Io credo che ai figli delle famiglie monogenitoriali non manchi nulla. Sono situazioni normali: la normalità non può essere solo quella della cosiddetta famiglia tradizionale. La famiglia è dove ci sono l’amore e la volontà di stare insieme.

Infine, spiega quelle che secondo lei sono le motivazioni di questa arretratezza: “È un retaggio patriarcale. E così, per tanti, io e Bianca non siamo una famiglia. Quando ho ricevuto la lettera che confermava l’iscrizione al nido di mia figlia, sulla busta c’era scritto famiglia Maci. Quando l’ho letto, ho pianto per ore. Era il nostro primo riconoscimento come famiglia. Ho capito che è importante vedersi riconosciuti”.

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