Nel corso degli anni erano stati in tanti a mobilitarsi a favore di Chico Forti, che si è sempre dichiarato innocente nonostante una condanna all’ergastolo per omicidio, ma solo ora avrà modo finalmente di tornare in Italia dopo ben 24 anni di detenzione a Miami. L’annuncio del premier Giorgia Meloni, arrivato in seguito a un incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, gli ha permesso certamente di tirare un sospiro di sollievo, nonostante il trasferimento non sia immediato.

A parlare delle sensazioni dell’ex surfista è stato Andrea Di Giuseppe, deputato eletto nella circoscrizione Usa per Fratelli d’Italia, da 23 anni residente a Miami: “Proprio ieri ho parlato con Chico e mi ha detto: ‘Mi avete salvato la vita’ – sono state le sue parole a La PresseNon so nemmeno come abbia fatto a sopravvivere tutto questo tempo in un carcere di massima sicurezza. Chico è stato chiamato negli uffici del carcere. Era preoccupato. Non sapeva che in linea c’era il presidente Meloni che gli dava la notizia dell’ok al trasferimento. Tecnicamente adesso la politica è fuori. Ora ci sono i tempi della procedura, direi che nel giro di un mese Chico potrebbe fare ritorno in Italia”.

Ancora non ci sono date certe, ma la famiglia del 65enne si augura di poterlo rivedere entro Pasqua, ma non sono esclusi slittamenti. In casi come questo, infatti, è necessario portare a termine la procedura burocratica prevista dalla legge americana.

Ci sono infatti dei passi che devono essere seguiti, come da protocollo. In un primo momento Chico Forti sarà trasferito dal carcere statale vicino a Miami nel quale è detenuto, a uno federale. Successivamente la sua pratica sarà gestita dal Dipartimento di Giustizia americano, che trasmetterà al ministero di Giustizia italiano la sentenza tradotta e la documentazione prevista che indica la possibilità del trasferimento di Forti. Il Ministero avrà poi il compito di girare la documentazione all’autorità giudiziaria, che a sua volta dovrà riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione.

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Una volta arrivata l’approvazione della richiesta di trasferimento del detenuto anche da parte italiana, la procedura prevede che il dipartimento di Giustizia fissi un’udienza di verifica del consenso (”Consent Verification Hearing”) in cui il detenuto, rappresentato da un avvocato, compare di fronte a un magistrato federale per confermare il proprio assenso, dopo essere stato informato delle conseguenze del trasferimento. Fatto questo, sarà definito un programma per consentire il trasferimento.

Diversi i personaggi famosi che nel corso del tempo avevano preso a cuore la sua causa, che ora non possono che sentirsi sollevati per questa decisione. Tra questi c’era Jo Squillo, che era arrivata addirittura a fare lo sciopero della fame per sollecitare la politica a muoversi in suo sostegno, oltre a Jovanotti, e Andrea Bocelli, giusto per citarne alcuni.

Il tenore, in modo particolare, ha voluto esprimere la sua soddisfazione attraverso un post su Instagram, firmato insieme alla donna che ha sposato, Veronica Berti: “Un’emozione difficile da raccontare, una notizia che ha fatto versare, a noi e a tanti, lacrime di gioia: dopo quasi un quarto di secolo oltreoceano, privato del bene più prezioso, la libertà, torna in Italia una persona a cui tanto teniamo. Potrà riabbracciare i propri cari, oltre alla famiglia allargata fatta di tantissimi amici, noi compresi, saldamente al tuo fianco. Chico ti aspettiamo. E questa volta non è un augurio, è una bellissima certezza.  Andrea e Veronica”.

Fonte: Instagram @andreabocelliofficial
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