L’Ateneo incriminato è quello salernitano. Gli specializzandi della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia venivano costretti a fare flessioni se arrivavano in ritardo e a pagare la colazione agli altri.

Gli specializzandi sono obbligati a presentarsi alle ore 6.30 per lo svolgimento dell’attività formativa. In caso di ritardo sono costretti ad eseguire dei piegamenti sulle braccia e a pagare la colazione a tutti i presenti“: questa era la linea da seguire nella Scuola secondo le testimonianze, come riporta il Corriere, scuola che fino a ieri era sotto la direzione di Nicola Maffulli, 72 anni, considerato un luminare e quinto ortopedico nel ranking mondiale, presidente europeo dei medici sportivi, punto di riferimento per i calciatori della Premier League.

Molti specializzandi sono già stati ascoltati, come anche alcuni docenti, e nei prossimi giorni ne verranno sentiti altri. Come riporta il Corriere, gli specializzandi che hanno parlato pubblicamente, chiedendo l’anonimato, hanno accusato proprio Maffulli di aver imposto questo clima da caserma: “Ho visto escludere colleghi dalla sala operatoria per ragioni che non c’entravano niente con il lavoro. Questo non è un gioco, non è goliardia“.

A denunciare le vessazioni è stata l’associazione Als (associazione liberi specializzandi), che ha condiviso due fotogrammi corroborati da dei video inviati dagli specializzandi come prove. Lo scorso 31 marzo l’associazione aveva già avviato una serie di vertenze all’Osservatorio Nazionale, all’Università di competenza, al Direttore Generale dell’Ospedale e all’ordine dei Medici.

All’inizio, l’associazione aveva tenuto anonimo il nome della scuola incriminata, spiegando in una nota che l’avrebbe reso pubblico nel caso che gli organi preposti non avessero risolto le cose.

Il risultato è che ora sono state aperte due inchieste, una dall’Azienda ospedaliera e una dell’Università. Come riporta la stampa, il rettore dell’Università Vincenzo Loia ha chiesto una relazione dettagliata dei fatti per fare le dovute indagini.

Anche il Direttore generale dell’azienda ospedaliera, Vincenzo d’Amato, ha fatto sapere, come riporta il Corriere, che la struttura ha avviato il nucleo ispettivo interno per far luce sull’accaduto. “Da noi gli specializzandi rappresentano una risorsa importante… un arricchimento che intendiamo curare e tutelare“.

L’associazione Als ha poi condiviso recentemente una nota per ringraziare il Rettore dell’Università degli studi di Salerno, augurandogli una buona continuazione nella ricerca della verità dei fatti. “Siamo contenti di aver alzato il velo di silenzio su una grave ingiustizia inerente una scuola di specializzazione“, ha continuato la Als.

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