L'Estetista Cinica Cristina Fogazzi sulle cattiverie ricevute dagli hater (anche) quando è morta la madre

"Avrei voluto sporgere denuncia alla postale solo per vedere chi si nasconde dietro tanta cattivera" l’intervento della founder di VeraLab durante 'Tutto Esaurito', il festival dello stress di Bologna.

L’Estetista Cinica, al secolo Cristina Fogazzi, la settimana scorsa, durante il primo festival dello stress di Bologna, Tutto Esaurito, ha condiviso con il pubblico tutta la tristezza provata per la morte della madre, Rosi (il suo soprannome), scomparsa il 30 giugno 2023, raccontando di aver ricevuto una pioggia di accuse e critiche assurde dopo aver comunicato la terribile notizia via Instagram.

Sui social uno mi ha scritto che l’avevo inventato per lanciare il nuovo prodotto – ha dichiarato ancora sotto shock Ma perché? Perché? Io mi chiedo: ma cosa ti posso aver mai fatto per arrivare a dire una simile cattiveria?”. Cristina Fogazzi, nel resto del suo intervento, si è confrontata con Mario Vittorangeli, psicoanalista e perito forense che ha partecipato al festival, rivelando di non riuscire a instaurare un rapporto sano e diretto con le migliaia di followers, proprio a causa dei pesanti insulti ricevute online:

E mi dispiace per le tantissime persone che si rivolgono a me con affetto e ammirazione, ma purtroppo quando la cattiveria di certi insulti scrollando lo smartphone mi tremano le mani, non riesco a rimanere indifferente.

Dopo la scomparsa della madre, infatti, L’Estetista Cinica aveva condiviso un lungo post su Instagram in cui si era voluta confidare ai fan, parlando apertamente delle condizioni di salute della mamma, affetta da una grave forma di bipolarismo, ulteriormente aggravata dalla diagnosi di Parkinson. La founder di VeraLab si era raccontata senza filtri, condividendo alcuni aspetti molto difficili della malattia e, proprio per questo, è rimasta fortemente colpita dalla ferocia dei commenti pubblicati da alcuni haters:

D’istinto avrei voluto sporgere denuncia alla polizia postale solo per sapere chi si può nascondere dietro tanta cattiveria e andarlo ad affrontare di persona, anche prenderlo a schiaffi, perché no? Poi dillo alla mamma e all’avvocato…

Ora si precipita a salutarmi gente che al liceo si girava dall’altra parte”, ha proseguito in merito all’atteggiamento di alcune persone che la seguono nella vita reale o sui social: “Ma soprattutto il motore rimane quello di far vedere che VeraLab non è una meteora”, pronunciandosi in merito alle sue aspettative per il futuro: “È dall’inizio che non mi prendono sul serio”:

Ed è per questo che potrei ora anche cedere una quota dell’azienda, ma sempre mantenendone la maggioranza e il controllo: non so che farmene di 180 milioni, preferisco restare lì a sgobbare e far vedere che duro. Vediamo quanto…

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