Sarebbe durata poche ore la resistenza di Luca Ricci, figlio di Luisa Marconi e Giuseppe Ricci, detto Giorgio, rispettivamente 70 e 75 anni, ritrovati senza vita nella loro casa di Fano,  in provincia di Pesaro e Urbino, nella mattinata di lunedì 24 giugno.

L’uomo, che abitava al piano di sopra della villetta occupata dai genitori, e che per primo avrebbe dato l’allarme chiamando i Vigili del fuoco per sfondare la porta di casa dei genitori che, come ha raccontato agli agenti, non rispondevano alle sue chiamate, avrebbe infatti confessato il duplice omicidio dopo 16 ore di interrogatorio davanti alla procuratrice Maria Letizia Fucci e alla Squadra Mobile, che avevano preso in carico le indagini effettuando i rilievi nella mattinata subito dopo il ritrovamento dei cadaveri.

Luisa Marconi è morta per soffocamento, forse strangolata o soffocata con un cuscino, mentre Giuseppe Ricci è stato ritrovato con la testa spaccata, presumibilmente da un corpo contundente. Gli investigatori hanno prosciugato un pozzetto nel giardino dietro casa recuperando un martello, che potrebbe essere stata l’arma del delitto.

Ricci, come detto, ha dato l’allarme, intorno alle 7.30; 50enne padre separato di due ragazzi di 15 e 17 anni, come riporta il Corriere Adriatico, ha inizialmente negato di essere coinvolto nell’omicidio dei genitori, venendo comunque formalmente indagato per l’omicidio dei genitori, in serata.

Il movente che potrebbe aver portato al duplice omicidio di Luisa Marconi e Giuseppe Ricci, secondo gli inquirenti, potrebbe essere di natura economica: la villetta dove la coppia abitava, con il figlio al piano di sopra, infatti, era stata messa in vendita, sembrerebbe all’asta, e l’appuntamento per perfezionare la cessione dell’immobile era stata programmata proprio per la mattinata di ieri, 24 giugno, quando si è consumato il delitto.

Luisa Marconi era una casalinga, e Giuseppe Ricci era in pensione da molti anni dopo aver lavorato nel settore della falegnameria per la nautica.

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