Il mondo del calcio piange la scomparsa di Luis Suarez Miramontes, morto a 88 anni dopo una breve malattia. Il suo nome è strettamente legato a quello dell’Inter, dove era approdato nel 1961 dopo un’esperienza di sette anni trascorsa nelle file del Barcellona (176 partite, 80 reti segnate), di cui era una delle colonne. Anzi, era stato proprio il suo tecnico nei blaugrana, Helenio Herrera, a caldeggiarne l’acquisto al presidente nerazzurro Angelo Moratti, che gli ha poi affidato la panchina interista.

Il patron dell’Inter credeva fortemente nel suo talento, convinto che le sue doti tecniche da regista potessero essere importanti (i fatti hanno dimostrato quanto quell’idea fosse giusta), al punto tale da arrivare a investire una cifra record per l’epoca per il suo cartellino: ben 300 milioni di lire.

A parlare per lui è stato il suo ricchissimo palmares. Luis Suarez aveva infatti conquistato con la formazione catalana due Liga, due Coppe del Re e due Coppe delle Fiere, progenitrice progenitrice della Coppa Uefa. Nelle file dell’Inter ha invece vissuto una trasformazione anche sul piano tattico, arrivando come centrocampista incursore per poi trasformarsi dal secondo anno in regista davanti alla difesa, scelta che ha fatto le fortune del club.

Con l’Inter può vantare 333 partite disputate e 55 gol segnati, che hanno permesso di conquistare tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, nel periodo di quella che ancora oggi viene ricordata come “la grande Inter“. L’esperienza da calciatore si era poi conclusa nella Sampdoria, dove ha militato per tre stagioni. Nel suo curriculum vanta anche un Pallone d’Oro, riconoscimento che gli è stato insignito nel 1960.

Una volta appesi gli scarpini al chiodo, Suarez, al pari di tanti ex colleghi, aveva deciso di tentare l’avventura da allenatore, che non è stata però altrettanto felice. Nel 1986 ha comunque vinto l’Europeo Under 21 con l’Argentina battendo l’Italia, diventata nel frattempo la sua seconda patria, per poi guidare la Nazionale maggiore nel 1990. Non sono mancate alcune esperienze da allenatore dell’Inter, nel 1974-75, nel 1992 e nel 1995. Successivamente è stato spesso in Tv nelle vesti di commentatore, oltre a essere stato scelto da da una radio Catalana che ha voluto la sua voce per le partite del Barça e della Nazionale.

 

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