Elodie: "Non mi spoglio per gli uomini, ecco perché lo faccio"
La cantante è stata in più occasionioggetto di critiche da parte degli hater, che la accusano di spogliarsi troppo in occasione dei suoi concerti e non solo.
La cantante è stata in più occasionioggetto di critiche da parte degli hater, che la accusano di spogliarsi troppo in occasione dei suoi concerti e non solo.
Elodie è spesso finita nell’occhio del ciclone per la sua scelta di spogliarsi in alcuni dei suoi lavori più importanti, come ha fatto recentemente in occasione della foto realizzata senza veli per promuovere il suo ultimo singolo A fari spenti. La copertina dell’EP era stata curata dal fumettista Milo Manara, che l’aveva trasformata in un fumetto, ma questo non era bastato per evitare i giudizi negativi da parte degli hater.
C’è stato anche chi è arrivato a sostenere che gran parte del merito della sua popolarità sia da addebitare a questo modo di agire, sminuendo così le sue doti vocali. Ancora una volta, come accaduto in passato, lei ha voluto chiarire una volta per tutte le motivazioni di alcune sue azioni.
“C’è chi pensa che io mi spogli per gli uomini, ma quando mai? – ha detto in un’intervista a GQ – Spogliarsi è un gioco, può raccontare, significa sentirsi liberi di esprimersi nello spazio. Il tipo di risposta che ho ricevuto però dimostra quanto il corpo sia ancora un argomento complesso per noi donne”.
Avere a che fare con i commenti negativi non è certamente semplice, ma lei non sembra essere particolarmente toccata dalla situazione. Anzi, già in passato aveva sottolineato come sia importante che ognuno di noi possa usare il proprio corpo come meglio crede: “Gli hater fanno parte del gioco. Loro sono il rovescio della medaglia della popolarità”.
Questo è certamente uno dei momenti più felici per Elodie, non solo sul piano professionale (il suo ultimo live al Forum di Assago è stato un grande successo), ma anche nel privato, dove ormai da più di un anno è felice al fianco di Andrea Iannone, proprio per questo la cantante ora sembra intenzionata a continuare a lavorare per raccogliere altri frutti del suo lavoro: “Non faccio parte della generazione Z. Sicuramente faccio parte di una nuova generazione di italiani, in qualche modo questo mi rende molto orgogliosa perché noi siamo un Paese stupendo di gente stupenda. Mi piace proprio l’idea di lavorare qui, perché per assurdo è molto più utile, è una sfida. E poi io sono ottimista, sono sicura che la mentalità cambierà, non si può fare altrimenti. E chi ora non lo accetta dovrà accettarlo: stiamo andando avanti” – ha concluso.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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