Una donna di 35 anni è stata condannata per maltrattamenti  dopo aver fatto tatuare i suoi tre figli minorenni. I fatti si sono svolti nella regione di Kalmar, nel sud della Svezia, tra il 2019 e il 2022: qui la donna, della quale non si conosce il nome, ha sottoposto i bambini a ripetute sessioni di tatuaggio con la complicità di un uomo.

A denunciare il fatto sono stati i genitori dei compagni di classe dei minori, che avevano notato i tatuaggi. Sia la madre dei bambini che il suo complice, però, hanno negato di avere colpe: la donna, in particolare, ha sostenuto di aver tatuato i figli dietro loro richiesta, e che non pensava che la cosa fosse illegale. I bambini avrebbero quindi espresso il loro desiderio di farsi tatuare, salvo poi ripensarci una volta avvertito il dolore.

Non si conoscono, però, i dettagli della vicenda: secondo quanto riportato da alcune testate italiane ed estere, uno dei figli avrebbe avuto appena cinque anni, mentre ad un altro sarebbe stato tatuato un teschio.

Secondo il tribunale distrettuale, i bambini avrebbero raccontato la stessa versione dei fatti della madre, dando un’impressione credibile. Il giudice, però, ha poi stabilito che i tre minori non fossero abbastanza grandi per prendere una decisione su un eventuale tatuaggio, e che quindi il consenso fosse da considerarsi nullo. La donna è stata quindi condannata a risarcire i suoi figli, oltre a dover svolgere 100 ore di servizi sociali.

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