"Il giorno dell'adozione di mia sorella è stato il più bello della mia infanzia": Fabio Mollo, regista di Nata per te

Il regista ha raccontato nella sua pellicola il percorso di adozione di Alba, nata con la sindrome di down, da parte di Luca Trapanese. Ora, parla in un'intervista della sua esperienza con le adozioni per le coppie omogenitoriali.

Fabio Mollo, regista di Nata per te, ha parlato del suo film in una conferenza stampa tenutasi dopo la proiezione in anteprima, a Roma. La pellicola, in uscita nelle sale il 5 ottobre 2023, racconta la storia vera di Luca Trapanese, primo uomo single in Italia a ottenere l’adozione di una bambina con sindrome di down, Alba. Nel 2017, la piccola era stata partorita e lasciata in ospedale; da lì, la decisione di adottarla, e il complicato iter che ne è seguito.

La loro storia era poi diventata un libro, scritto a quattro mani dallo stesso Trapanese insieme a Luca Mercadante, e oggi un film. Intervistato da Gay.it, il regista ha parlato del tema delle adozioni per le coppie omosessuali, da sempre oggetto di dibattito nel nostro Paese:

Uno dei momenti più belli della mia vita è stata l’adozione di mia sorella”, dichiara. “Da grande, quando sono cresciuto e ho conosciuto il mio compagno e abbiamo deciso di mettere su famiglia insieme, mi sarebbe piaciuto fare la stessa cosa. Con l’adozione di mia sorella i miei genitori mi hanno insegnato un esempio bellissimo di genitorialità (…) Eppure mi sono scontrato contro la realtà del Paese in cui vivo, ovvero che io e il mio compagno non possiamo ancora adottare”, racconta. La legge 184/83, infatti, non include la possibilità di adozione per le coppie omosessuali.

Penso che la storia di Luca e Alba restituisca ottimismo e forza. Ricordo che quando ho fatto domanda di affido quel colloquio fu spaventoso, mi ero sentito avvilito e maltrattato. Se una persona vuole adottare un bambino perché vuole dargli amore, perché dovrebbe sentirsi umiliato? L’umiliazione è la sensazione che sentiamo tutti noi a cui non viene riconosciuto un diritto. Ma l’umiliazione più grande è che ancora non sia stato fatto niente.

A queste osservazioni fa eco Luca Trapanese, il protagonista di questa storia, che aggiunge: “Io non mi sento in guerra, non sono nato per fare la guerra. Quando mi dicono tu lotti per i diritti, no io non lotto, li racconto”. Poi, parla della famosa video lettera a Giorgia Meloni: “È un rapporto sereno, dove c’è uno scambio molto rispettoso di idee, private. Siamo chiaramente lontani, ma oggi la società non ha più bisogno di politici che lottano ma di persone che ragionano e che tra loro inizino a ragionare su temi comuni”.

“Nata per te è la storia di un uomo che vede il mondo con occhi diversi, che trasforma la disabilità in bellezza e l’impossibilità in realtà. È il trionfo dell’amore e della vita sulla follia di un sistema che invece di aiutare e sostenere i cittadini che vogliono fortemente costruire una famiglia attraverso l’adozione, li umilia”, aggiunge Mollo. Sul tema della disabilità, Trapanese aveva specificato, come riportato da Vanity Fair:

Non ho mai visto la disabilità come un problema. Per me è sempre stata una ricchezza, una possibilità in più. Io non sono un eroe, sono al pari di tutti gli altri e quando ho scelto di diventare padre e iniziare il percorso per adottare Alba non immaginavo tutto questo. La mia è la storia di una famiglia e della possibilità di esserlo.

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