Storia della famiglia Ulma sterminata dai nazisti: il Papa beatifica anche il feto oltre ai 6 bambini

Il prossimo 10 settembre si avvierà il processo di beatificazione per la famiglia Ulma, sterminata dai nazisti nel '44. Per la prima volta anche un feto, il settimo figlio non ancora nato, sarà beato.

Tra le tante vittime della follia nazista anche intere famiglie, bambini compresi; e se Anna Frank è diventata il simbolo dell’infanzia rubata dall’odio cieco di Hitler e seguaci, la famiglia Ulma, sterminata il 24 marzo del 1944, sarà invece il primo nucleo familiare a essere beatificato da un pontefice, Papa Francesco, il prossimo 10 settembre. E la notizia eccezionale è che fra i proclamati beati dal Santo Padre ci sarà anche un feto: il settimo figlio degli Ulma, infatti, non era ancora nato al momento in cui la sua famiglia fu trucidata a Marcowa, paesino polacco ai confini con l’Ucraina.

La colpa degli Ulma, famiglia cattolica, fu di ospitare otto persone ebree, fra cui dei minori, nella rimessa dietro la stalla, come del resto fecero molti nella Polonia occupata dai nazisti. Vittime di un delatore, la loro casa fu accerchiata il 24 marzo del ’44, e i soldati del Reich, dopo aver fatto fuoco sugli ebrei, uccisero anche Josef e Wiktoria, i genitori, davanti ai loro sei figli, prima di accanirsi contro questi ultimi.

Perché tu e il tuo villaggio non abbiate problemi con loro“, fu la spiegazione data da uno degli assassini al sindaco della città giunto per dare sepoltura alle vittime di quella strage.

Wiktoria, quando i soldati nazisti giunti in massa alla loro casa per infliggere loro una lezione arrivarono, per la tensione iniziò ad avere le contrazioni, ma venne freddata quasi subito. Secondo le deposizioni di alcuni testimoni al processo contro la spia che li consegnò ai tedeschi, nell’immediato dopoguerra, dal corpo di Wiktoria si intravedeva il feto, in posizione podalica, scoperto quando i corpi furono riesumati per essere collocati nelle bare e sepolti assieme.

C’è anche un libro inchiesta sulla storia degli Ulma, scritto da un prete polacco, don Pawel Rytel-Andrianik, e da una giornalista italiana, Manuela Tulli, Uccisero anche i bambini. Gli Ulma, la famiglia martire che aiutò gli ebrei, pubblicato dalle Edizioni Ares, che mostra come in Polonia ebrei e cattolici convivessero pacificamente nelle piccole realtà rurali, prima dell’orrore nazista.

Uccisero anche i bambini. Gli Ulma, la famiglia martire che aiutò gli ebrei

Uccisero anche i bambini. Gli Ulma, la famiglia martire che aiutò gli ebrei

Don Pawel Rytel Andrianik e la giornalista Manuela Tulli ripercorrono la storia della famiglia Ulma, modesti agricoltori polacchi massacrati dai nazisti per aver ospitato degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Papa Francesco li ha resi beati, compreso il feto non ancora nato.
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Il prossimo 10 settembre, come detto, gli Ulma saranno i prossimi martiri in odium fidei a essere beatificati a Marcowa, come disposto da Papa Francesco con relativo decreto, in una cerimonia celebrata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per i santi alla fine della prossima settimana; e fra i beati ci sarà anche il settimo figlio degli Ulma, non ancora nato. Un feto, dunque, che sarebbe venuto al mondo di lì a poco e che il pontefice considera come un’altra delle vittime della spietatezza nazista.

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