La risposta di Federica Pellegrini agli insulti stampati su cartelloni

Sul lungomare delle stelle di Jesolo, intitolato alla campionessa, i cartelloni a lei dedicati sono stati contraffatti. Sulle copie, fatte da ignoti, si leggevano parole ben diverse dalle originali, con offese e vari epiteti. La risposta della nuotatrice è epica: "La prossima volta vieni da me, perché tranquillo, anche se sono donna, posso controbattere”.

Non è stato un bel risveglio quello di Federica Pellegrini e dei cittadini di Jesolo. La mattina del 10 febbraio 2022, i cartelli che erano stati esposti nel 2015 sul lungomare delle stelle, intitolato alla campionessa di nuoto, sono stati letteralmente contraffatti.

Al loro posto sono comparsi dei cartelloni uguali e identici nel colore, nella forma e nella grafia, ma con parole ben diverse. Se gli originali recitavano “Lungomare Federica Pellegrini, campionessa olimpica di nuoto”, sulle copie ad opera di ignoti si leggeva invece “Quella t***a di Federica Pellegrini, campionessa di arroganza e mitomania”.

Instagram @kikkafede88

L’episodio, prontamente segnalato alla polizia locale da alcuni cittadini, è attualmente al vaglio delle forze dell’ordine che hanno già avviato le indagini per individuare i responsabili, anche attraverso le telecamere della zona. I cartelloni sono stati rimossi e nel pomeriggio Federica Pellegrini ha voluto dire la sua con alcune storie su Instagram senza girarci troppo attorno:

“Sull’arroganza e la mitomania non posso dire niente, perché forse lo posso sembrare, ma le persone che mi conoscono sanno che non sono così. Su quella t***a, però, avrei qualcosa da dire. A parte il fatto di tutto lo sbattimento per fare un cartello uguale e bisognerebbe capire nelle varie tipografie chi può aver stampato un cartello del genere, a me questo fatto non sposta più di tanto perché è una presa di posizione invidiosa e rancorosa”.

La campionessa non se la prende troppo, ma chiarisce: “Mi faccio due grosse risate, ma spero che qualche telecamera li abbia ripresi, perché voglio vederli in faccia e chiedergli perché, se per caso mi conoscono così bene da potermi dare della t***a, e se li hanno ripresi ci divertiamo. In ogni caso avrei apprezzato molto di più se fossero venuti a dirmele in faccia certe cose, anzi, avrebbero avuto molte più pa**e”. E poi rivolgendosi direttamente all’autore del cartello: “La prossima volta vieni da me, perché tranquillo, anche se sono donna, posso controbattere”.

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