Femminicidio di Carol Maltesi, uccisa e fatta a pezzi: la condanna per Davide Fontana

L’uomo, che l’11 gennaio 2022 ha ucciso a martellate la 26enne, è stato condannato a 30 anni di carcere dai giudici di primo grado del Tribunale di Busto Arsizio (Varese), che hanno escluso l'aggravante della premeditazione, dei motivi abbietti e le sevizie.

Si è concluso ieri, lunedì 12 giugno 2023, il processo contro Davide Fontana, l’uomo che l’11 gennaio 2022 ha ucciso a martellate Carol Maltesi. Per lui una condanna a 30 anni di carcere, stabilita dai giudici di primo grado del Tribunale di Busto Arsizio (Varese), che hanno escluso l’aggravante della premeditazione, dei motivi abbietti e le sevizie.

E mentre l’accusa aveva chiesto l’ergastolo, con isolamento diurno per due anni, dopo l’udienza è tanto il dolore e la delusione dei familiari della vittima: “È una vergogna, mia nipote l’ergastolo lo ha avuto a vita, così come sua madre e il mio nipotino”, commenta Anna, la zia di Carol Maltesi.

Lascio tutto nelle mani di Dio, è una vergogna, ci aspettavamo l’ergastolo, anche se a mia sorella non interessava, perché tanto niente le riporterà Carol. Con tutto quello che succede, tra dieci anni sarà fuori e potrà rifarsi una vita, mia nipote di 26 anni non torna più.

Il femminicidio di Carol Maltesi risale all’11 gennaio del 2022, quando Fontana la colpì a martellate in testa per poi sgozzarla, nella sua casa di Rescaldina a Milano. In seguito l’assassino sezionò il cadavere in 18 parti, riponendole in un congelatore acquistato su Amazon, fino a fine marzo, quando abbandonò i resti in un dirupo nel Bresciano.

L’uomo rispose per settimane al cellulare di Maltesi, facendo finta di essere lei e depistando così amici e familiari. Ora, mentre la difesa ha escluso le aggravanti della premeditazione, dei motivi abbietti e le sevizie, chiedendo il riconoscimento delle attenuanti generiche, in udienza sono stati anche ridimensionati i risarcimenti: assegnati 180mila euro al figlio, 20mila al padre del bimbo e 100mila euro ai genitori, invece dei 2 milioni per il piccolo e 500 mila euro ciascuno per madre e padre della giovane, chiesti dall’accusa.

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