"Gli auguri di mia figlia li ha scritti l'assassino": il dolore del papà di Carol Maltesi

Fabio Maltesi, 58 anni, ha rilasciato una breve intervista al Corriere della Sera: "Sto vivendo un dolore insopportabile. Mia figlia è stata uccisa da una bestia. Lei era una creatura splendida".

Ho il cuore distrutto dal dolore, non riesco a parlare“. Sono le parole di Fabio Maltesi, padre della giovane Carol Maltesi, uccisa e fatta a pezzi da un vicino di casa, Davide Fontana. Ha deciso di rilasciare un’intervista al Corriere della Sera, per raccontare a tutti che “Carol era una creatura splendida“.

L’uomo, 58 anni, dopo la fine del suo matrimonio con la madre di Carol si è trasferito ad Amsterdam, ma ora ha intenzione di tornare in Italia il prima possibile: “Mi sto organizzando per la partenza, non potrei mai restare qui, voglio sapere com’è morta mia figlia. Non potrei mai lasciare sola la mia ex moglie, sta vivendo come me un dolore insopportabile, non sta bene e devo starle accanto. E poi devo vedere il mio nipotino che sta a Verona, il figlioletto di Carol è tutto ciò che mi rimane di lei“.

Fabio Maltesi è sconvolto, non riesce a capacitarsi di come una fine così tragica sia toccata proprio a sua figlia:

“L’ha uccisa come una bestia, nessuno merita di soffrire così, mia figlia ha fatto una fine terribile, ho sentito delle cose tremende su come l’ha ammazzata, è stato diabolico. Non riesco a crederci, mia figlia era bellissima, lei era la mia dolcissima Carol. L’avvocato mi ha detto di non rilasciare interviste, ma io non parlo delle indagini, voglio solo che tutti sappiano che Carol era una creatura splendida, una figlia affettuosa, una mamma che adorava suo figlio, era piena di voglia di vivere. Non era una pornostar come sto leggendo, lei era un angelo”.

L’uomo ha poi raccontato di come, fin da quando ha ucciso Carol Maltesi nel gennaio 2022, Fontana si sia finto la ragazza, mandando messaggi ai famigliari e agli amici dal cellulare della vittima. Anche Maltesi, infatti, era convinto di parlare con la figlia, quando in realtà di stava scambiando messaggi con il suo assassino:

“Ecco, io in verità credevo di sentirla sempre, perché in tutto questo tempo le ho scritto su WhatsApp. Anzi, in realtà io la chiamavo, ma trovavo spento, allora le scrivevo e lei mi rispondeva. Almeno, credevo fosse lei ma ora ho scoperto che era il suo assassino…pazzesco, è una cosa incredibile ciò che ha fatto quell’uomo. Dicono che l’ha uccisa a gennaio, ma io anche dopo ho continuato a scriverle, ci siamo sentiti per il compleanno, o meglio io avrei voluto sentirla perché gli auguri ce li facevamo sempre a voce, ma ho trovato spento così ci siamo scritti, o meglio mi sono scritto con il suo assassino”.

Un particolare, quello degli auguri di compleanno, che aveva iniziato ad insospettire Fabio Maltesi, che era abituato a sentire la figlia molto più spesso di quanto accadeva quando il suo telefono era in mano all’assassino:

“A dire il vero qualcosa di strano c’era…Prima di tutto, nelle ultime settimane lei non mi rispondeva mai subito, ma mi scriveva solo dopo uno o due giorni. E poi, mi ero accorto che spesso mi mandava dei messaggi copia-incolla con i precedenti e questo non era da lei. Allora le ho chiesto il perché e lei, anzi il suo assassino, mi ha risposto di essere a Dubai. Invece era già in cielo”.

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