Un’insegnante è finita nel mirino dei genitori dopo aver chiesto ai suoi alunni chi credesse ancora a Babbo Natale: è successo a Coverciano, quartiere di Firenze, dove alcuni studenti di quinta elementare si sono ritrovati a rispondere alla domanda durante l’ora di religione.

Un quesito che ha raccolto, tra i bambini, sei sì, due no e due forse. Come riporta La Repubblica Firenze, la lezione sarebbe poi andata avanti “con una spiegazione sullo spirito del Natale, prendendo spunto dalla storia di San Nicola, vescovo di Myra, che avrebbe contribuito a creare il mito di Babbo Natale”: queste le parole dei genitori, che sono rimasti però contrariati dall’accaduto.

Per noi è stato sbagliato porre la domanda, anche perché affrontare il discorso sulle origini della leggenda vuol dire negare l’esistenza di Babbo Natale nella realtà. Peraltro, non crediamo faccia parte del programma di istruzione”, ha detto il gruppo dei genitori, il quale si è anche rivolto alla dirigente scolastica mandando una Pec. E che ha poi continuato:

Questo secondo noi è un trauma, soprattutto in questo periodo dell’anno in una scuola primaria. Che i bambini credano o no all’esistenza di un uomo che gira il mondo su una slitta a portare regali, magari vogliono continuare a vivere questa illusione, scrivere la letterina e sentire la magia: non è giusto privarli di questa magia. Non è giusto che un lunedì i nostri figli tornino cambiati da scuola, perché un’insegnante ha spezzato questa magia.

I bambini, infatti, una volta arrivati a casa avrebbero chiesto conto ai genitori di quanto appena appreso. “Perché mi dite che esiste Babbo Natale?”, e “Perché mi raccontate bugie?”, sarebbero alcune delle domande poste dai bambini ai genitori, come racconta La Nazione.

Sulla stessa linea dei genitori anche Elena Meini e Giovanni Galli, consiglieri regionali della Lega: “Una scelta quantomeno inopportuna da parte del docente che ha sicuramente turbato i giovanissimi allievi – riporta La Nazione -. Un brutto ed evitabile scivolone che, oltre agli studenti, ha comportato forte imbarazzo ed indignazione da parte delle mamme e dei papà dei bambini (…) Noi, comunque, chiudiamo questa nota dicendo: ‘Viva Babbo Natale’ alla faccia del professore fiorentino”.

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