Se Babbo Natale non può stare in tutù, ma deve essere 'virile': la polemica a Modena

L'installazione, realizzata da Lorenzo Lunati e donata gratuitamente alla città, ha suscitato reazioni politiche contrarie da parte di Forza Italia. Ma l'artista difende la sua opera: "Un inno alla leggerezza"

Il 25 dicembre si avvicina sempre di più ma lo spirito natalizio, a Modena, è messo a dura prova da una polemica nata a causa di un Santa Claus in tutù formato gigante.

L’installazione, realizzata dall’artista Lorenzo Lunati e posta nella centralissima piazza XX Settembre, sta scatenando numerose reazioni politiche contrarie, soprattutto da parte del senatore di Forza Italia Enrico Aimi, che vede nel Babbo Natale in tutù una vera e propria “icona arcobaleno“.

Ci mancava il Babbo Natale in tutù, svirilizzato e, nonostante la bianca e fluente barba, effeminato. Insomma, più un’icona arcobaleno, per adulti ideologizzati, mezzo babbo e mezza babba, che una figura da magia del Natale. Ma qui non si smette mai di fare politica, nemmeno di fronte ai bambini che, in questo periodo, meriterebbero solo di essere lasciati in santa pace, con le loro fantasie”, scrive Aimi in una nota.

Sempre da Forza Italia arrivano altre critiche. Il responsabile regionale di FI, Luca Negrini, definisce l’installazione “una rappresentazione che distrugge l’immaginario comune di ogni bambino che si trovi a pensare alla favola del Natale. Utilizzare il governo della città per autorizzare una simile propaganda è a dir poco agghiacciante“.

Ma Lorenzo Lunati, il papà dell’opera, non ci sta e difende la sua buona fede: “Questo babbo natale è un inno alla leggerezza. Mi sono ispirato a una ballerina che si mette sulle punte e si alza quel poco da terra per volare leggera nel cielo. Credo sia quello di cui abbiamo bisogno in questo periodo, quell’ironia che ci permette di prendere le cose un po’ meno sul serio“.

Lunati ha dichiarato che la sua opera è per tutti, un dono alla città, lontana da “sterili polemiche politiche gratuite“. È, piuttosto, un pensiero anche a tutti i “lavoratori dell’arte e dello spettacolo, tutti quelli che stanno sopra, sotto o di fianco al palcoscenico, che negli ultimi due anni hanno vissuto senza futuro, rimasti più di ogni altro solo una categoria : I NON essenziali“, e conclude affermando che “questa è l’unica risposta che daremo a chi è così infelice e arido da sentirsi minacciato da un uomo che balla, felice“.

E a ballare felici, sotto questo Santa Claus in tutù, sono stati soprattutto i bambini, come dichiara al Corriere della Sera Maria Carafoli, direttrice di Modenamoremio, un’associazione di promozione del territorio: “Quando sabato scorso abbiamo mostrato l’opera alla città era pieno di bambini che hanno apprezzato l’opera e che si sono divertiti, inserendo le monetine per permettere al carillon di ballare“.

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