George Martin: la sua Arya figlia del femminismo e della rivoluzione sessuale

L'autore de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" è nato nel New Jersey, il 20 settembre del 1948. Nelle sue storie le donne ricoprono ruoli di potere e si ergono a padrone del proprio destino.

In una società medievale basata sulla violenza e sulla forza bruta George R.R. Martin regala alle donne un ruolo inedito: quello di essere padrone del proprio destino. Nato a Bayonne, nel New Jersey, il 20 settembre del 1948, Martin è conosciuto soprattutto per aver realizzato la fortunata saga de Le cronache del ghiaccio e del fuoco, di cui è stato anche sceneggiatore per la serie tv.

Un merito che viene riconosciuto a Martin, nelle sue storie, è proprio quello di aver creato un mondo dove i personaggi femminili ricoprono un ruolo primario, cosa molto rara sia nel genere fantasy e, ancor di più, nel mondo d’ispirazione medievale a cui appartengono i suoi protagonisti.

Più nello specifico, in un’intervista rilasciata all’Indipendent, l’autore ha dichiarato come il femminismo e la rivoluzione sessuale lo abbiano aiutato a creare uno dei personaggi più popolari dei suoi libri: quello di Arya Stark. Quando aveva immaginato Arya e sua sorella Sansa per la prima volta, Martin le aveva viste come due forze opposte: Sansa sarebbe stata “l’eroina romantica“, che “sognava di giostre, bardi che cantavano la sua bellezza, cavalieri fieri, e, forse, di essere la padrona di un castello e diventare una principessa“.

Arya, al contrario, “si irritava per il ruolo che avrebbe dovuto ricoprire secondo la società“, preferendo i combattimenti con la spada al cucito. La piccola di casa Stark sognava di diventare una vera combattente. E ci è riuscita alla grande. Alla domanda se qualche persona specifica nella sua vita lo avesse aiutato a creare i tratti caratteriali di Arya, Martin ha risposto:

Non posso dire che ci sia un modello specifico, ma molte delle donne che ho conosciuto nel corso degli anni hanno avuto aspetti di Arya con loro. Soprattutto alcune delle donne che ho conosciuto da giovane negli anni Sessanta e Settanta, il decennio della rivoluzione sessuale e del movimento femminista. Conoscevo molte giovani donne che non credevano alla storia di dover trovare un marito e fare la casalinga“.

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