"Fu come una violenza": le parole delle donne "bonificate" con il sesso dal ginecologo

Decine le nuove segnalazioni di ex pazienti che hanno contattato la redazione dello show per raccontare quello che l’uomo le proponeva per debellare il papilloma virus. Su di lui l'Ordine dei medici ha avviato un procedimento disciplinare.

Dopo la puntata del 16 novembre 2021 de Le Iene, continua l’inchiesta scandalo sul ginecologo barese che affermava di poter guarire il papilloma virus tramite rapporti sessuali. Decine le nuove segnalazioni di pazienti del medico che dopo aver visto la trasmissione hanno contattato la redazione dello show per raccontare a loro volta quello che l’uomo proponeva per debellare la malattia: una sorta di “bonifica” come la chiama lui stesso.

L’inviata del programma, Alice Martinelli, è andata ad ascoltare le recenti testimonianze delle presunte vittime, andate in onda martedì 23 novembre e tutte ripetono le stesse parole. C’è anche una donna che racconta di aver ceduto ai “consigli” del ginecologo che continuava a spaventarla dicendo che il papilloma si sarebbe trasformato in tumore e che la “cura” con lui era necessaria:Ha iniziato a stalkerarmi, mi telefonava sempre, e presa dalla paura ho ceduto. Piansi qual giorno, fu come una violenza. Non lo volevo fare ma lui mi diceva che solo così sarei guarita”.

La donna ha anche aggiunto che il dottore si sarebbe lamentato, rimproverandola di essere poco passionale durante l’atto: “O mi davo una svegliata o non mi dava più quel suo sperma nel culetto”. Esattamente come fece con la complice de Le Iene dicendo: “L’importante è che non stia come la vittima sull’ara sacrificale”.

Su questo caso, l’Ordine dei medici ha avviato un procedimento disciplinare e anche la Procura ha aperto un fascicolo, che contiene alcune denunce da parte di ex pazienti del dottore. Giovanni Miniello, questo il nome del ginecologo, attraverso il suo legale, l’avvocato Roberto Eustachio Sisto, ha detto di aver deciso di dimettersi dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari e di aver formalmente chiesto la cancellazione dall’Albo.

Come si legge sul Corriere della Sera, ha anche spiegato la sua “tecnica”, cercando di giustificarla: “Io che ho curato con successo e da oltre 40 anni centinaia di donne, che ho fatto nascere centinaia di loro figli, ho solo proposto un’alternativa di trattamento che ha dato dei risultati e che comunque è sempre stata assistita da assoluta libertà di scelta”. E aggiunge: “Essere accomunato a chi usa violenza sulle donne, alla cui salute ho dedicato la mia vita, è stato davvero troppo e non mi consente scelte diverse. Ho dato così esecuzione alla sentenza mediatica emessa nei miei confronti da alcuni attori, senza possibilità né di difesa, né di appello. L’ho fatto per restituire un po’ di tranquillità alla mia famiglia, alle mie figlie e, da ultimo, anche a me stesso”.

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