Dopo che le prime due ex Farfalle, Nina Corradini e Anna Basta, hanno denunciato gli abusi del sistema della ginnastica ritmica italiana, arriva un audio dalla direttrice tecnica dell’Accademia di Desio Emanuela Maccarani, che ha dichiarato che le due ragazze sarebbero state manipolate.

Repubblica è entrata in possesso di un messaggio Whatsapp che Maccarani ha inviato alle altre direttrici tecniche della Federazione in cui sostiene che le ragazze vittime di abusi che hanno denunciato le violenze, Corradini e Basta, siano state “plagiate“. Nel lungo messaggio audio, di 6 minuti, Maccarani accusa “la società civile, la responsabilità genitoriale e scolastica che non forma e non prepara i ragazzi alla vita“, per lo scandalo che ha colpito il mondo della ginnastica ritmica italiana.

Mentre la Federazione stessa ha dichiarato pubblicamente la sua colpa e tutte le istituzioni sportive mostrano solidarietà alle ormai centinaia di ragazze che dopo anni hanno trovato la forza di parlare apertamente, Emanuela Maccarani esorta invece le sue colleghe a non parlare con i giornalisti.

La richiesta è quella di allertare tutte le vostre allenatrici e i vostri tecnici che ora verranno assediati sicuramente nei piccoli paesi e cittadine da intervistatori e da giornalai che non faranno altro che estrapolare piccole espressioni verbali o piccole testimonianze da altre testimonianze che vanno più in profondo“, dice Maccarani nell’audio Whatasapp.

Credo che siano vittime degli abusi di alcuni adulti o comunque di persone anche specializzate nelle varie materie che in questo momento stanno vicino a loro“, sostiene ancora Maccarani.

L’audio di Maccarani è eloquente, soprattutto considerato che mentre l’intera Federazione è in attesa che la giustizia arrivi a una decisione, Maccarani ha scelto di non parlare con i media e adesso sembra intenzionata a far sì che anche le sue colleghe interrompano il flusso di notizie e testimonianze.

Poi, verso la fine dell’audio, Maccarni si auto difende: “Io sono una bella persona, leale e inattaccabile, non per i titoli che ho ma proprio per ciò che sono“.

*** La rettifica della Federazione Ginnastica d’Italia – FGI ***

Inseriamo di seguito la replica integrale pervenuta via mail da parte della FGI:

“L’estratto della registrazione che Emanuela Maccarani, direttrice tecnica della Nazionale di ritmica, ha inviato via Whatsapp alle sue collaboratrici, estrapolato dal contesto appare palesemente diverso dal suo significato reale e lontano dal suo pensiero. Quello di Maccarani è un messaggio alle sue collaboratrici per metterle in guardia da eventuali manipolazioni e non certo un invito ad adottare comportamenti omertosi.

Inoltre va rilevato che la frase contenuta nell’articolo secondo cui “le testimonianze delle ex atlete vittime di abusi” sarebbero “quanto di peggio può uscire dall’indole umana” è lontana dal significato originale.

Come si può evincere ascoltando l’audio originale Maccarani dice testualmente: “sono parecchi giorni che è cascata addosso alla nostra meravigliosa sezione quanto di peggio può uscire dall’indole umana”. La Maccarani non si riferiva quindi né alle denunce né tantomeno alle ginnaste, con le quali ha sempre avuto un rapporto di stima e affetto, quanto piuttosto al vortice di polemiche che si è abbattuto in questi giorni sulla Federazione Ginnastica d’Italia – FGI”.

Le testimonianze

Emanuela Maccarani verrà ascoltata dai procuratori venerdì 18 novembre a Desio, come riporta Repubblica.

Nel frattempo, continuano a emergere testimonianze di ragazze da tutta Italia che denunciano abusi e violenze di ogni genere all’interno del mondo della ginnastica ritmica: secondo l’associazione ChangetheGame, che ha mappato le testimonianze sia via mail, cellulare e social, sono finora 39 i report firmati, mentre sono 78 le testimonianze anonime.

Inoltre, alle 117 testimonianze totali si sono aggiunte 25 testimonianze pubbliche nei commenti sotto ai post Instagram di Anna Basta e Giulia Galtarossa.

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