"Non chiamateli psicofarmaci": l'importante appello di Giorgia Soleri

La poeta è stata protagonista di un intervento al Giffoni Film Festival, in cui ha invitato a non stigmatizzare chi soffre di una malattia mentale: "Devono essere considerati problemi di salute come gli altri".

Giorgia Soleri era una delle ospiti più attese alla 52esima edizione del Giffoni Film Festival 2022 e non ha deluso le aspettative. La poeta, infatti, ha avuto la possibilità di incontrare ben 300 ragazzi tra i 18 e i 30 anni appartenenti alla sezione Impact della kermesse, dedicata quest’anno agli Invisibili e a tutti quei temi, come la salute mentale, di cui si parla ancora troppo poco ma di cui dovremmo discutere più spesso e in modo assolutamente trasparente, anche nella nostra quotidianità.

L’influencer ama da sempre avere un rapporto il più possibile limpido con i suoi follower, come ha fatto parlando della sua vulvodinia e facendosi portatrice di una campagna affinché la patologia possa essere riconosciuta. Il suo obiettivo è quello di far sì che questo problema e la naturopatia del pudendo siano inserite nei LEA, i livelli essenziali di assistenza del Sistema Sanitario Nazionale.

Questa volta la scrittrice ha voluto parlare di un argomento che riguarda tantissime persone, compresi anche alcuni suoi coetanei, ma che finisce spesso per essere stigmatizzato: le malattie mentali. Chi ne soffre deve assumere appositi medicinali, definiti psicofarmaci, termine che però, a detta di Giorgia, li fa sentire diversi e in molti casi anche discriminati.

La salute mentale e la sua cura è sicuramente uno tra quelli più stigmatizzati nella società contemporanea – ha detto Giorgia Soleri nel corso del suo intervento -. Non dovremmo chiamarli psicofarmaci, ma semplicemente farmaci perché se le cure farmacologiche per altre parti del corpo nel linguaggio comune vengono chiamate solo farmaci, e non ‘cardiofarmaci’, ‘testafarmaci’, bisogna aggiungere il prefisso ‘psico’ per quelli volti a curare la mente?”.

Evitare di mettere a disagio chi ha questo problema è, a detta della scrittrice, fondamentale anche per permettere loro di poter guarire. In circostanze come questa anche il sostegno degli affetti può cari può risultare davvero determinante: “Le malattie mentali sono problemi di salute come tutti gli altri, e per questo, se serve, vanno curati con terapie farmacologiche” – ha concluso Soleri.

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