Gite scolastiche, nel 2023 sono brevi, low cost e con mete alternative
La crisi economia sembra influenzare anche i viaggi di istruzione: solo la metà degli studenti delle scuole secondarie riuscirà a partire, ridotto il budget rispetto al passato.
La crisi economia sembra influenzare anche i viaggi di istruzione: solo la metà degli studenti delle scuole secondarie riuscirà a partire, ridotto il budget rispetto al passato.
È arrivata la primavera, periodo che per tradizione viene scelto per le gite scolastiche grazie anche alle temperature più miti. Ora che le restrizioni per la pandemia sono ormai accantonate, gli studenti di tutte le classi hanno la possibilità di trascorrere parte del loro tempo al di fuori dell’aula e di sfruttare quest’occasione anche per approfondire le proprie conoscenze seppure in modo diverso.
Anche questo aspetto, però, finirà per essere condizionato dalla situazione economica difficile che stanno vivendo molte famiglie e porterà diversi bambini e ragazzi a dover rinunciare: “Dopo anni di restrizioni può tornare un grande classico studentesco: il viaggio di istruzione, più comunemente definito come gita scolastica – sono le parole di Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net – Tuttavia per molti resterà un miraggio: vuoi come provvedimento disciplinare, vuoi per mancanza di docenti disponibili, vuoi per mancanza di disponibilità economiche”.
Diversi istituti sembrano però avere giocato d’anticipo e compreso bene, forse grazie anche al dialogo con i genitori degli alunni, quale sia la loro situazione. Proprio per questo la scelta delle mete è influenzata anche dalla crisi: “Tante famiglie non riescono a sostenere iniziative come queste. Ma è anche vero che, guardando il bicchiere mezzo pieno, la soluzione trovata da tante scuole, ovvero fare gite brevi e dal budget contenuto, è da accogliere positivamente: si possono scoprire e riscoprire luoghi pieni di arte e storia nella nostra Penisola, senza spendere una fortuna. Un’occasione sia per gli studenti che per il territorio”.
La situazione generale non appare comunque del tutto incoraggiante: solo il 48% degli studenti (sul campione di 3.500 che hanno preso parte al sondaggio) riuscirà a partire per un viaggio d’istruzione che prevede almeno un giorno lontano da casa. Per quasi uno su quattro la motivazione è legata all’impossibilità di sostenere la spesa, mentre il 17% è stato oggetto di un provvedimento disciplinare.
Anche le destinazioni scelte per le gite scolastiche sembrano essere cambiate rispetto al passato. Tre su quattro hanno deciso di puntare sull’Italia: Napoli (13%) Firenze (11%) e Roma (10%) le città più gettonate. Non manca chi invece ha voluto privilegiare destinazioni poco usuali, quali Siracusa, la Val di Noto, Lecce, Ravenna, il Lago di Garda, Matera, le Marche, l’Umbria. Ridotto anche il budget: nel 44% dei casi, è compreso tra i 200 e i 400 euro.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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