Era il 1995 quando Gwen Stefani pubblicò con la band No Doubt uno dei suoi singoli di maggior successo: Just A Girl. E come ha più volte dichiarato, non aveva idea che sarebbe diventata un vero e proprio inno femminista. Nata a Fullerton, California, nel 1969, il 3 ottobre 2021 la cantautrice compie 52 anni. Nei suoi brani, oltre al ritmo accattivante, sono i testi graffianti e dedicati al girl power a colpire. Eccone alcuni.

Just A Girl, come abbiamo visto è il singolo che ha lanciato la band di cui Gwen Stefani ha fatto parte per più di dieci anni. Originariamente, l’artista ha scritto questa canzone come atto di ribellione nei confronti dei suoi genitori, che non la lasciavano andare in giro in macchina la sera tardi. Ma con il suo testo sarcastico, che prende in giro il modo in cui la società impone le sue regole alle giovani donne, aveva tutti gli ingredienti per diventare un brano punk d’ispirazione femminista. E tanto è stato. A distanza di anni la canzone è ancora considerata una hit, e negli States è diventata la colonna sonora del movimento #metoo. In un’intervista ripresa dal Corriere della Sera, l’artista ha parlato proprio del suo singolo, raccontando quanto sia ancora attuale.

“Mi sono sempre chiesta se avrei potuto interpretarla ancora, dato che non sono più una ragazza ma una donna. Però sul palco dello show che ho fatto a Las Vegas due anni fa mi sono accorta che il brano ha perfettamente superato la prova del tempo, anche alla luce delle cose che sono successe negli ultimi anni (come il movimento #MeToo). Sembra quasi abbia più potenza oggi che allora. Sono molto orgogliosa e grata di aver scritto una canzone in cui tutte le ragazze possano sentirsi rappresentate”.

Con Simple Kind of Life, Gwen Stefani colpisce in profondità. La cantante esplora il conflitto interiore che, molto spesso, le donne devono affrontare quando si tratta di costruirsi una famiglia. Nel singolo viene espressa la conflittualità di voler essere moglie e madre, ma senza dover perdere la propria indipendenza. Si tratta di una delle canzoni più crude e tristi mai pubblicate dai No Doubt, soprattutto perché nel testo l’artista confessa di desiderare a volte di rimanere incinta per errore, così da non dover prendersi la completa responsabilità delle sue scelte.

In Hollaback Girl, invece, la cantante distrugge lo stereotipo della donna bella ma “vuota” e “sciocca“, una vera e propria risposta a Courtney Love che la chiamava “cheerleader“. La carriera solista di Gwen Stefani era già iniziata bene, ma con quella hit semi-ridicola che ha insegnato a tutti come fare lo spelling di “banane”, l’artista ha consolidato il suo nuovo regno pop.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!