Le parole di Christina Applegate, "per la prima volta da disabile" sulla Walk of fame

La protagonista di Dead to me ha scoperto un anno fa di essere malata, da allora la sua quotidianità è cambiata, ma lei ha fatto il possibile nonostante i dolori per portare a termine le riprese.

Nel 2021 Christina Applegate ha scoperto di avere la sclerosi multipla, situazione con cui ha imparato a convivere ma che a distanza di tempo fatica ad accettare. Ancora adesso ci sono dei momenti in cui il malessere è forte: “Come posso rassegnarmi a questa diagnosi? Non lo farò mai! Sono molto arrabbiata – ha detto in un’intervista –. Da quando ho ricevuto la diagnosi mi è stato detto che ci sono dei fantastici medicinali che ti aiutano a stare meglio, solo che non va mai meglio. Sto ancora processando la perdita della mia vita e di una parte importante di me”.

Nonostante il suo morale e il suo fisico non siano sempre al massimo, lei non ha voluto mancare a una cerimonia importante: Hollywood le ha conferito la stella sulla Walk of Fame, appuntamento a cui ha presenziato “per la prima volta da disabile“, come ha sottolineato lei.

La protagonista di Dead to me ha sottolineato quanto la malattia abbia cambiato la sua quotidianità, ma allo stesso tempo non può che sentirsi orgogliosa per questo riconoscimento così importante: “Sono qui con i miei 18 chili in più e un bastone perché altrimenti non riesco a camminare – ha detto in occasione della cerimonia -. La gente mi vedrà per la prima volta come una persona disabile ed è molto difficile. Forse sarà più toccante. Ma sognavo questo riconoscimento fin da bambina, per me sarebbe stato meglio fare tutto due anni fa”.

Christina Applegate si è così fatta coraggio e si è presentata sul Sunset Boulevard, a piedi nudi, accompagnata da Linda Cardellini, Selma Blair, gli ex colleghi di Sposata con figli Katey Sagal e David Faustino. Non commuoversi è stato impossibile: “Ho avuto una vita molto interessante, iniziata proprio qui. Quando a cinque  anni sono venuta a vedere ‘Guerre stellari’, mi sono chiesta chi fossero queste persone dentro le stelle. Cosa avessero fatto di così speciale. Qualunque cosa fosse sapevo che ne volevo una tutta per me”.

Non sono mancati i ringraziamenti, che hanno coinvolto soprattutto il suo agente e la figlia Sadie, di 11 anni: “Sei tutto quello che ho. Qualcosa di grande, che nemmeno tu immagini “- ha detto alla sua bambina.

Lavorare a Dead to me non è stato semplice, ma lei non ha voluto mai mollare nonostante le difficoltà fossero evidenti a tutti: “Dormivo tutto il giorno – sono state le sue parole -. Riuscivo a malapena a camminare, dovevo usare una sedia a rotelle per arrivare sul set. Ho voluto continuare perché era importante per me e per il pubblico. Dicevo: ‘Ci sono persone che amano questi personaggi e dobbiamo lasciare che anche loro abbiano il loro finale’. Era una tortura, anche per gli altri che avevano la sensazione di torturare me. Ma io insistevo: dobbiamo finire”.

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