In un report pubblicato ieri, 25 aprile 2023, Human Rights Watch (HRW) denuncia le forze di sicurezza iraniane per aver perseguito illegalmente, torturato, stuprato e ucciso minorenni durante la repressione delle proteste scoppiate nel Paese dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata e assassinata con l’accusa di aver indossato male il velo nell’agosto del 2022.

Le autorità iraniane hanno trattenuto, interrogato e processato numerosi ragazzi e bambini senza concedere loro alcun tipo di garanzia legale. I giudici non hanno permesso alle famiglie di affidarsi agli avvocati per la difesa dei figli, processandoli al di fuori dei tribunali per i minorenni che, invece, dovrebbero esercitare competenza esclusiva su tutti quei casi che coinvolgono chiunque non abbia ancora compiuto la maggiore età.

Le accuse mosse contro i giovani iraniani spesso si rivelano confuse e approssimative; dopo l’arresto le famiglie perdono totalmente i contatti con i detenuti e, anche dopo il loro rilascio, agli studenti non è permesso rientrare a scuola. La maggior parte dei bambini si trova costretta a lavorare perché le autorità privano i genitori di ogni tipo di assistenza sociale.

Tara Sepehri Far, ricercatrice di HRW ha diffuso alcuni dettagli in merito alle modalità disumane con cui vengono perseguiti e arrestati i minori:

I leader iraniani hanno sguinzagliato le loro brutali forze di sicurezza per aggredire sessualmente e torturare minorenni e non li hanno risparmiati da processi assurdamente ingiusti. Negli ultimi sette mesi, le autorità non hanno esitato a estendere il potere coercitivo dello Stato per mettere a tacere anche i bambini.

L’organizzazione ha redatto il report in seguito all’analisi di vari casi di abuso compiuti nei confronti di 11 minorenni tra il settembre del 2022 e il febbraio del 2023. La HRW, fondata nel 1988 in difesa dei diritti umani, ha documentato ampiamente gli aspetti principali di questi reati, denunciando le violenze perpetrate sui bambini in detenzione da parte delle forze di sicurezza.

Tra gli episodi più brutali, il report riporta la testimonianza di una giovane studentessa che, durante l’arresto, è stata spinta dalle autorità sopra un fornello a gas, bruciandosi la pelle e i vestiti. Durante l’interrogatorio, è stata picchiata e frustata ripetutamente. Altri casi si concentrano sulle aggressioni sessuali subite dai detenuti, tra cui quella denunciata da un 16enne che ha tentato di togliersi la vita due volte dopo essere stato violentato e sottoposto all’elettroshock.

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