Iran: Shahla Abdi, incinta, è stata condannata a morte per aver bruciato una foto di Khomeini

L’esecuzione di Shahla Abdi è stata emessa dalle autorità iraniane: è accusata di aver dato fuoco a un'immagine del fondatore della Repubblica islamica dell'Iran. Sul caso è intervenuto anche il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha chiesto un'"azione urgente" per ostacolare la decisione.

Shahla Abdi, una donna di origine curda incinta poco più che ventenne, è stata condannata a morte in Iran. L’esecuzione è stata emessa dalle autorità iraniane, dopo averla accusata di aver bruciato un’immagine del fondatore della Repubblica islamica dell’Iran, Ruhollah Khomeini.

A rendere nota la notizia è stata l’emittente panaraba di proprietà saudita, Al Arabiya, secondo cui l’esecuzione della donna sarebbe imminente. Sul caso è intervenuto anche il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha chiesto un‘”azione urgente” per ostacolare questa terribile decisione.

In Iran la condanna della donna è solo l’ultima nel lungo elenco delle esecuzioni da parte delle autorità: all’inizio del 2023, la magistratura del Paese del Medio Oriente aveva condannato a morte un giovane di 18 anni accusato di aver “diretto” le rivolte a Nushahr, città nel nord dell’Iran.

Pochi giorni dopo a morire furono Mehdi Mohammadi Fard e Mohammad Boroghani, due ragazzi di 18 e 19 anni arrestati durante le proteste che vanno avanti dal 17 settembre 2022, scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curda deceduta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale per indossato ‘male’ il velo.

Sempre i primi giorni di gennaio 2023, la condanna di morte è toccata ad altre tre persone, tutte accusate di aver ucciso tre membri delle forze di sicurezza durante le proteste. In totale pare siano 17 i condannati nell’ambito delle mobilitazioni nel Paese, tra i quali c’è anche Majidreza Rahnavard, 23 anni, impiccato in pubblico per decisione del tribunale di Mashhad, nel nord-est dell’Iran.

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