L'Italia non è un Paese per donne CEO: solo il 3%. Ecco i dati

Sono ancora pochissime nel nostro Paese le donne che ricoprono un ruolo apicale nelle società e nei consigli di amministrazione. I numeri arrivano dal rapporto Gender Diversity Index, che misura la capacità delle società di offrire davvero pari opportunità all’interno dei vertici aziendali.

Solo il 3% delle donne italiane ricopre il ruolo di amministratrici delegate all’interno di un’azienda, ossia quel posto che più rappresenta l’esercizio del potere dentro a un’impresa. A dirlo a chiare lettere, o meglio con i numeri, è la relazione Gender Diversity Index, che misura la capacità delle società di offrire davvero pari opportunità a uomini e donne all’interno dei vertici aziendali delle più grandi realtà europee.

Redatto dall’associazione European women on boards di cui per l’Italia è membro Valore D, l’indice analizza 668 società quotate di 19 Paesi europei, 33 di queste sono italiane e ha registrato che l’obiettivo del 40% di donne nei CdA entro il 2025 non sarà raggiunto.

Nel 2021 solo il 35% dei membri dei CdA erano donne, solo un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente. Se pensiamo ai vertici poi, l’assenza delle donne è ancora maggiore: gli uomini qui, occupano l’81% delle posizioni. E sulle 668 realtà analizzate, solo il 7% (ovvero 50) ha al timone un’amministratrice delegata, un miglioramento insignificante rispetto alle 42 CEO donna del 2020.

Il rapporto, come si legge sul sito di Valore D, rivela che le imprese guidate da una donna hanno anche il doppio delle donne in posizione apicale (38%) rispetto alla media (19%), mentre nelle aziende guidate da un uomo le donne vengono selezionate solo per un 30% delle posizioni vacanti.

L’analisi parte con un valore che va da 0 a 1: uno quando l’equità è massima, zero quando è minima o assente. L’Italia nell’insieme resta nella parte alta della classifica e si posiziona al sesto posto, con un indice di 0,62. Norvegia, Francia e Regno Unito sono i Paesi più vicini alla parità di genere con un GDI di circa 0,7, seguiti da Finlandia e Svezia. Sul fondo della classifica troviamo Grecia, Polonia e Svizzera.

Praticamente nel nostro Paese la legge sulle quote ha sì avuto effetti positivi, ma dopo un leggero incremento siamo fermi. Le donne amministratrici delegate in Italia sono solo il 3%, addirittura meno rispetto al 2020, quando erano al 4%, un valore che ci porta in fondo alla classifica dei Paesi Ue. L’azienda che per GDI si colloca al primo posto nella classifica in Italia, e al 28esimo in quella complessiva europea, è Unicredit, mentre Reply e Fineco bank, sono a pari merito con A2A. Per la presidente di Valore D Paola Mascaro, la strada da fare è ancora tanta:

“Anche se posizionati nella parte alta classifica per GDI, in Italia c’è ancora un tema di rappresentanza femminile. Il dato del 3% di donne ai vertici delle aziende è preoccupante e dimostra che siamo molto lontani dalla parità e che c’è ancora tanto lavoro da fare per cambiare la cultura aziendale. E’ quindi necessario accelerare e promuovere lo sviluppo della leadership inclusiva e creare una pipeline di talenti femminili”.

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