Janelle Monáe, Beyoncé e Alicia Keys unite per le donne vittime della polizia

Insieme a loro tante altre artiste che mettono la voce su un brano realizzato per appoggiare #SayHerName, la campagna che l'African American Policy Forum dedica alla memoria delle 61 afroamericane uccise dalle forze dell'ordine Usa.

Janelle Monàe, cantante e attrice statunitense, ha pubblicato una nuova versione della sua canzone del 2015, Say Her Name (Hell You Talmbout), per supportare un progetto dedicato alle donne. La cantante si è unita alla African American Policy Forum, un movimento che promuove la giustizia sociale su questioni di genere e diversità, per la campagna #SayHerName. Quest’ultima è nata per ricordare tutte le donne afroamericane che sono state uccise dalla polizia degli Stati Uniti, e che sembrano essere state dimenticate.

17 minuti di musica (qui il video), un ritmo incalzante e moltissime voci che, uno a uno, dicono i nomi delle 61 donne di colore che hanno perso la vita per mano delle forze dell’ordine. Un messaggio che arriva chiaro e diretto, anche grazie alla ripetizione dei nomi. A interpretare la canzone, insieme a Janelle Monàe, altre 14 artiste, tra cui Beyoncé, Alicia Keys, Zoë Kravitz, Chloe x Halle, Brittany Howard. L’intenzione è quella di “portare maggiore consapevolezza verso ciò di cui non si è parlato e permettere alle loro famiglie di sentire le persone condividere le loro storie riguardo alle loro figlie, in quanto esseri umani e in quanto figlie“, ha raccontato Janelle a People.

Nella stessa intervista, Kimberlé Crenshaw, fondatrice dell’AAPF, ha detto: “Il silenzio che circonda l’uccisione delle donne nere è quello a cui abbiamo assistito. Quindi, cosa facciamo per ribaltare questa situazione? Il dire il loro nome è stata la creazione di una cacofonia di suoni. Avevamo bisogno non soltanto di dire i loro nomi, ma di far esplodere la barriera del suono dicendo i nomi che erano stati dimenticati per così tanto tempo“.

La canzone ha l’intenzione, quindi, di riportare all’attenzione di tutti gli omicidi che sono stati commessi dalla polizia e che, inspiegabilmente, non sono mai stati raccontati dai giornali o dai media, al contrario di quanto è stato (giustamente) fatto quando le vittime sono stati degli uomini.

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