L'assurdità di Kevin Sorbo contro i look di Timothée Chalamet: "Rendiamo Hollywood di nuovo maschia"
In un editoriale, l'attore e giornalista Kevin Sorbo sostiene che Hollywood debba tornare "maschia" e attacca Timothée Chalamet per i suoi look.
In un editoriale, l'attore e giornalista Kevin Sorbo sostiene che Hollywood debba tornare "maschia" e attacca Timothée Chalamet per i suoi look.
Kevin Sorbo, 65 anni, celebre per aver prestato il volto al protagonista della serie tv anni ’90 Hercules, ha scritto un articolo molto controverso in cui ha attaccato Timothée Chalamet per i suoi look, che secondo l’attore e giornalista sarebbero troppo femminili.
“Rendiamo Hollywood di nuovo maschia”, questo il titolo dell’editoriale di Sorbo, che è stato invitato a parlarne da Fox News.
Nell’articolo Kevin Sorbo sostiene che Hollywood abbia sviluppato un “ethos antiuomo” e che abbia paura degli uomini, puntando il dito contro gli attori che amano i look androgini.
“Amiamo normalizzare gli uomini androgini, alla Billy Porter, che sfoggiano gonne e abiti paffuti”, ha dichiarato Sorbo, facendo poi riferimento ai look dell’attore francese Timothée Chalamet, l’unico uomo in 108 anni di storia a comparire sulla copertina di Vogue ed eletto l’uomo meglio vestito di GQ nel 2019. Per Sorbo, tuttavia, “Indossa spesso abiti che, beh… diciamo solo che tuo nonno non si sarebbe fatto trovare morto vestito come Timothée Chalamet”.
Timothée Chalamet è noto per il suo stile rilassato e giocoso, con tocchi particolari e femminili. In particolare, è stato molto apprezzato il suo look per il tappeto rosso della Mostra del Cinema di Venezia del 2022, quando ha indossato una tuta attillata di colore rosso acceso con tanto di fiocco.
Criticando le scelte stilistiche di attori come la star di Pose Billy Porter e il protagonista di Dune Timothée Chalamet Sorbo ha evidenziato che, secondo lui, questo stile che molti attori e artisti scelgono rappresenta la “crisi della mascolinità”.
Nella critica di Kevin Sorbo alla mascolinità contemporanea, l’attore ha inoltre sostenuto che “ovunque guardiamo” ci sono donne audaci, fiduciose e sicure di sé che “mettono in secondo piano uomini passivi che si ritirano silenziosamente sullo sfondo. Nel seminterrato. Nel passato”, si è lamentato Sorbo.
La tesi di Sorbo evidenzia quanto la mascolinità tossica sia fragile, così fragile da sentirsi minacciata semplicemente dalla libertà di espressione (tra cui lo stile e la moda) delle persone, solo perché non rientrano nello stereotipo machista dell’uomo forte e mascolino.
“Il femminismo ha vinto”, ha scritto Sorbo, e certo sarebbe fantastico se bastasse che un attore si vesta come meglio preferisce per far vincere il femminismo. Certo è che scegliere come vestirsi ed esprimersi ognuno col suo personale stile e gusto non nega la libertà di nessuno.
L’attore ha poi criticato il fatto che le figure dei padri sono diventate il bersaglio ideale della “cultura woke”, che secondo lui li dipinge come “inutili idioti che non contribuiscono alla famiglia o alla comunità”.
Sorbo ha concluso l’articolo dicendo che l’America “ha bisogno di guerrieri, protettori, padri responsabili e impegnati”, che pensino solo a crescere i loro figli e che “difendano le loro case, provvedano alle loro famiglie e servano con spirito di sacrificio”.
Kevin Sorbo aveva già fatto notizia nei mesi scorsi, per aver diffuso alcune fake news di stampo no-vax sulla condizione di salute dell’attore Jamie Foxx. L’attore aveva condiviso in rete fake news su Foxx, in ospedale per un problema non specificato né condiviso dalla famiglia, dicendo che avesse avuto a che fare con gli effetti collaterali per il vaccino anti Covid.
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