Nell’ormai lontano 22 giugno 1944 la città umbra di Gubbio fu teatro di un orribile evento che rimarrà per sempre nella memoria collettiva. Quella giornata, conosciuta come la “strage dei 40 Martiri“, segnò un capitolo oscuro nella storia italiana durante la Seconda Guerra Mondiale.

All’epoca della strage, l’Italia era occupata dalle forze tedesche e l’antifascismo stava guadagnando sempre più terreno nel Paese. La Resistenza italiana, composta da uomini e donne coraggiosi che si opponevano al regime fascista, si opponeva strenuamente al regime per liberare l’Italia dall’oppressione. In Umbria, la Resistenza era particolarmente attiva, con numerosi partigiani che operavano nella regione.

Il 22 giugno 1944, le forze tedesche furono informate che un gruppo di partigiani si nascondeva nei pressi di Gubbio. Come rappresaglia – ordinata dal Generale dr. Johann Karl Boelsen, che al tempo era il comandante della 114° Jäger Division – decisero di prendere di mira la popolazione civile. Dimostrando una grande crudeltà, le truppe tedesche circondarono la cittadina e cominciarono a sparare a caso, colpendo chiunque si trovasse sulla loro strada.

La feroce violenza dei soldati causò la morte di 40 persone innocenti, tra cui donne, bambini e anziani. Le vittime furono sepolte in una fossa comune, ma la città rimase sconvolta dalla brutalità dell’attacco.

Don Origene Rogari  lasciò ai posteri un ricordo terribile di quel massacro: “Un genio infernale parve avesse scelto di proposito alla strage quaranta innocenti, quaranta casi tutti pietosissimi […] Una madre e la figlia, un figlio unico di madre inferma, padri di cinque, di dieci figli, un padre di cinque bambini già orfani della mamma, due fratelli insieme, un padre e il figlio, onesti lavoratori dei campi e della città, due sordomuti, che non udirono la loro condanna / che profferir non poterono la loro difesa”.

La strage dei 40 Martiri ebbe un impatto devastante sulla comunità di Gubbio e suscitò rabbia e dolore in tutto il Paese. La notizia si diffuse rapidamente, alimentando la determinazione degli italiani nella lotta contro l’occupazione nazista e il regime fascista. L’evento è commemorato ogni anno a Gubbio, in onore delle vittime e come monito per non dimenticare mai gli orrori della guerra.

La strage dei 40 Martiri rimane un tragico ricordo di un periodo buio della storia italiana. Le vite perdute quel giorno a Gubbio sono state il risultato della violenza indiscriminata delle forze occupanti, ma anche un simbolo di coraggio e resistenza per il popolo italiano.

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