Laura Ziliani: "uccisa per il patrimonio". Arrestate le figlie e il fidanzato della maggiore

Il caso dell'ex vigilessa Laura Ziliani è arrivato a una raccapricciante svolta: arrestati le figlie della donna e il fidanzato della maggiore, il Gip "Laura uccisa per il suo patrimonio".

Il caso dell’ex vigilessa Laura Ziliani, scomparsa da Temù, in provincia di Brescia, l’8 maggio 2021 e ritrovata cadavere, sebbene inizialmente si fosse pensato a un incidente o a un suicidio, secondo gli inquirenti è sempre più riconducibile a un’ipotesi di omicidio: i carabinieri di Brescia hanno arrestato le due figlie della donna, Silvia e Paola Zani, 26 e 19 anni, e il fidanzato della maggiore, Mirto Milani.

Come riporta la stampa, i carabinieri del Comando Provinciale di Brescia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa del Gip di Brescia, nei confronti delle tre persone.

Laura Ziliani, che adorava passeggiare tra le montagne che conosceva a menadito, era scomparsa a maggio, durante quella che le figlie avevano definito una normale passeggiata.

Erano state proprio Silvia e Paola Zani a dare l’allarme, raccontando alle autorità che la mamma non era tornata a casa dopo la passeggiata in montagna. Secondo una prima ipotesi, la versione più plausibile era che la donna avesse avuto un malore o un incidente in montagna.

Tuttavia, questa versione non aveva convinto le forze dell’ordine. Infatti, le ricerche e le indagini condotte dai militari della Compagnia di Breno hanno riscontrato molte anomalie con il racconto fornito dai tre accusati. Subito dopo l’allarme dato dalle figlie, i soccorritori e i volontari avevano battuto senza sosta il luogo, senza ritrovare il corpo.

Le autorità avevano invece rinvenuto una scarpa della vittima, il 23 maggio 2021, nel torrente Fumeclo, un punto incompatibile con la direzione che Laura avrebbe intrapreso secondo le figlie. Sempre nei pressi del fiume, a giugno, era stato rinvenuto un jeans rovesciato appartenente alla vittima e infine l’altra scarpa, collocata nel luogo del ritrovamento proprio dai tre arrestati al fine di depistare le indagini.

Infine, l’8 agosto è stato ritrovato il cadavere lungo la pista ciclabile di Temù. La donna indossava solo canottiera e slip, un abbigliamento che non combaciava con la ricostruzione che avevano fornito i tre indiziati. Inoltre, il cadavere non presentava segni di una lunga permanenza in acqua: secondo le indagini, il corpo è stato occultato.

Dopo i primi accertamenti tossicologici da parte del medico legale, nel corpo della Ziliani è stata riscontrata la presenza di tracce di ansiolitici (benzodiazepine, nello specifico).

Secondo il Gip Alessandra Sabatucci, i tre avevano moventi economici: avrebbero premeditato l’omicidio per impadronirsi dell’ingente patrimonio immobiliare della vittima “per risolvere i loro rispettivi problemi economici.”

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