Masha Moskaliova ha solo 12 anni e sta capendo da vicino cosa significhi abitare in un Paese impegnato in guerra, senza alcuna certezza su quando il conflitto possa finire. Questo è stato il sentimento che lei ha espresso in un disegno che ha realizzato a scuola, ma che ha poi avuto conseguenze terribili anche per suo papà. Aleksei Moskalev, padre single che è residente nella città di Efremov, nella regione di Tula, è stato infatti condannato a due anni di carcere per avere screditato l’esercito per i suoi post sui social.

Tutto risale all’inizio di marzo 2023: una delle insegnanti di Masha ha chiesto alla sua classe di fare disegni a sostegno delle truppe russe in Ucraina, ma lei ha invece deciso di ritrarre una bandiera russa con la scritta “No alla guerra“, affiancata da una bandiera ucraina decorata con il messaggio “Gloria all’Ucraina“.

Questa idea non è stata però apprezzata dalla docente, che ha deciso di informare subito il preside dell’accaduto. Il dirigente scolastico non ha avuto alcuna esitazione nel contattare la polizia, che ha provveduto ad avviare le procedure per il trasferimento di Masha Moskaliova in un istituto, mentre l’uomo è stato interrogato e picchiato. Al momento risulta essere latitante.

La ragazzina ha ora voluto far arrivare il suo amore al genitore, a cui è legatissima, e si augura che presto questa brutta vicenda possa essere messa alle spalle. E lo ha voluto fare attraverso una lettera diffusa su Telegram dall’avvocato dell’uomo, Dmitry Zakhvatov e pubblicata dal sito d’opposizione Novaya Gazeta. È stato proprio l’uomo a chiedergli di diffonderla. : “Ciao papà, ti chiedo di non ammalarti e di non preoccuparti. A me va tutto bene, ti amo moltissimo e so che non devi incolparti di nulla, io sono sempre dalla tua parte e tutto ciò che fai è giusto” – così inizia il suo messaggio.

Lei è consapevole di come il papà possa essere preoccupato non solo per sé, ma anche per lei, proprio per questo ha voluto rassicurarlo sulle sue condizioni: “Ti voglio tanto bene, grazie per tutto quello che fai per me. Quando ti senti male o ti preoccupi, mi ammalo e mi sento molto male anche io. Credo che andrà tutto bene e staremo insieme. Spero per il meglio e ti amo moltissimo. Papà, sai, come mi ha scritto una donna, bisogna credere, sperare e amare, perché vince solo chi sa credere, sperare e amare”.

Anche se da lontano, Masha vuole essere al suo fianco e lo ha voluto invitare a non mollare: “Sappi che vinceremo, che la vittoria sarà nostra, qualunque cosa accada. Siamo insieme, siamo una squadra, tu sei il migliore. Sei mio padre, il più intelligente, il più bello, il miglior papà del mondo. Sappi: non c’è niente di meglio di te. Un giorno ci siederemo a tavola e ricorderemo tutto. Ti amo, so che non ti arrenderai, sei forte, siamo forti, possiamo, e pregherò per te e per noi, papà. Quando finalmente ci incontreremo, ti farò un bel regalo. Papà, non voglio scrivere della mia salute e del mio umore, non voglio turbarti, ma ho capito l’amara verità meglio della dolce bugia. Ti voglio bene, sei il mio eroe” – ha concluso.

Tra le persone che ritengono ingiusta la condanna c’è Yevgeny Prigozhin, capo della milizia privata russa Wagner, che ha lanciato un appello affinché la sentenza possa essere rivista attraverso il suo canale Telegram, “specialmente per il fatto che sua figlia Masha sarà costretta a crescere in un orfanatrofio”.

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