Nel cuore di Harare, la capitale dello Zimbabwe, un autoproclamato profeta apostolico, Ishmael Chokurongerwa, è stato arrestato e accusato di sfruttamento di minori.

Le autorità hanno rivelato che Chokurongerwa, 56 anni, presiedeva una setta con oltre 1.000 membri, la cui base operativa era situata proprio ad Harare. 251 bambini erano trattenuti contro la loro volontà nella proprietà del profeta, situata a circa 34 km a nord-ovest della capitale.

Secondo quanto riferito dalla polizia, i bambini erano impiegati come manodopera a basso costo (per “beneficio della leadership della setta”, ha comunicato la polizia) e costretti a vivere in condizioni estreme. Durante l’ispezione della polizia, sono state scoperte 16 tombe non registrate, 7 delle quali contenevano corpi di bambini.

La terribile scoperta ha portato all’arresto non solo di Chokurongerwa ma di altri sette suoi seguaci, tutti accusati di violazione dei diritti dei bambini e di contravvenzione alle leggi sulla sepoltura e la cremazione. Le indagini hanno rivelato che la maggior parte dei bambini trattenuti non possedeva alcun certificato di nascita e non frequentava alcuna istituzione educativa ufficiale. Uno dei capi della congregazione ha dichiarato a un giornalista che Dio proibisce ai bambini di frequentare la scuola.

Le registrazioni video hanno mostrato donne disperate mentre la polizia procedeva con il prelievo dei loro figli. “Perché prendete i nostri bambini? Stiamo bene qui. Non abbiamo problemi”, dicevano queste donne, mentre i bambini venivano portati via in autobus dalla polizia.

Chokurongerwa era stato precedentemente arrestato nel 2015 per aver guidato un attacco contro le forze dell’ordine e un gruppo religioso che aveva osato sfidare la sua setta, accusandola di abusi. Il suo movimento fa parte di una più ampia rete conosciuta come Chiese dell’Abito Bianco, Chiese Apostoliche o Vapostori, caratterizzata da pratiche variegate, molte delle quali in aperto contrasto con le leggi, incluso il matrimonio tra minori.

Secondo quanto riferito da una stazione radio locale che ha condotto un’intervista esclusiva con un ex membro della setta, Chokurongerwa manteneva sotto il suo controllo centinaia di famiglie all’interno del complesso, che era noto come Canaan, un santuario auto-proclamato dove i membri della setta credevano fermamente che il mondo stesse per finire.

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