Liliana Segre al Memoriale del binario 21: "Quando sono qui torno alla deportazione"
La senatrice Liliana Segre visita il Memoriale e confida che, ogni volta che lo vede, torna a essere "quella che è entrata qui per essere deportata".
La senatrice Liliana Segre visita il Memoriale e confida che, ogni volta che lo vede, torna a essere "quella che è entrata qui per essere deportata".
Ieri la senatrice a vita Liliana Segre, 93 anni, si è recata a Milano per la visita al Memoriale della Shoah, in occasione della visita della commissione Antidiscriminazione del Senato al Binario 21, da cui partivano i treni per Auschwitz. Con lei anche il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Segre, che presiede la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza del Senato, ha visitato il Memoriale insieme ad altri esponenti politici, come il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
“Non sono più la vecchia che sono adesso, sono quella che è entrata qui per essere deportata. Non l’ho mai dimenticato”, ha dichiarato Liliana Segre alla stampa, spiegando che visitare il Memoriale della Shoah la riporta indietro, fino alla deportazione.
La visita, in forma privata, ha visto la delegazione del Senato fermarsi davanti al Binario 21, situato nei sotterranei della stazione, da dove nel 1944 partivano i treni diretti ad Aushwitz, tra cui quello in cui ha viaggiato l’allora 13enne Liliana Segre, deportata nel campo di concentramento tedesco in territorio polacco occupato dai nazisti a cui sopravvisse. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni deportati ad Aushwitz Liliana Segre è tra i 25 bambini sopravvissuti.
Nella giornata di ieri la Commissione ha tenuto una seduta parlamentare in via straordinaria proprio nella sede del Memoriale della Shoah a Milano.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha partecipato alla visita con Liliana Segre, come lo aveva fatto anche Elisabetta Casellati la scorsa legislatura, pochi mesi dopo l’istituzione della Commissione. La Commissione contro l’odio è stata infatti costituita nell’ottobre 2019 proprio per volere della senatrice Liliana Segre.
Come riporta Ansa, a Ignazio La Russa è stata posta una domanda a cui, però, non ha voluto fornire una risposta. La stampa ha chiesto al Presidente del Senato: “Perché lei non si dice antifascista?”. La Russa non ha risposto, replicando con la sua spiegazione secondo cui il Memoriale della Shoah “non c’entra con l’antifascismo”.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
Cosa ne pensi?