La Signora in Giallo si è spenta nella giornata di ieri, 11 ottobre 2022, a soli 5 giorni dal suo 97esimo compleanno, ma Angela Lansbury, attrice simbolo della sua generazione, ha lasciato un’ultima intervista, registrata con il New York Times nel 2010, con l’accordo che fosse divulgata solo dopo che fosse scomparsa.

La video intervista si intitola “The Last Word“, l’ultima parola, e il New York Times l’ha diffusa come da accordo dopo la morte dell’attrice, spirata nella sua casa di Los Angeles. L’intervista, lunga 13 minuti, ripercorre la vita e la carriera di Angela Lansbury, che ha recitato in tantissimi film (iconica la sua interpretazione di Sibyl Vane, ne Il ritratto di Dorian Gray, 1945) e musical per il teatro, per poi ottenere la fama mondiale grazie al ruolo di Jessica Fletcher nel celebre show mystery Murder, She Wrote (la Signora in Giallo), in onda dal 1984 al 1996.

All’inizio dell’intervista Lansbury dice che, durante la sua carriera, è stata “principalmente un’attrice, e non un bel viso“,  parlando di come, nella maggior parte dei suoi lavori, è dovuta essere una brava “caratterista“, ovvero un’attrice che deve riuscire a dare l’idea del suo personaggio in pochi minuti, spesso sfruttando un tratto dominante della sua personalità.

Tuttavia, Lansbury ricorda che un ruolo in cui sicuramente non è stata una caratterista, perché protagonista assoluta della storia, è quello della scrittrice e detective Jessica Fletcher, la protagonista della Signora in giallo, che sostiene essere un personaggio “non vicino a me, ma al tipo di donna che sarei potuta essere“, se non fosse diventata un’attrice.

Lansbury ha vinto 6 Golden Globe, un premio Oscar alla carriera e 5 Tony Awards, i premi più importanti per il mondo del teatro statunitense.

Verso la conclusione dell’intervista, alla domanda riguardo a quale eredità spera di lasciare al mondo, Angela Lansbury dichiara di sperare di essere ricordata come un’attrice che ha saputo aiutare le persone a “evadere dalle loro vite per poter essere trasportate in altri spazi della vita“, che altrimenti non avrebbero mai potuto esplorare.

La vita è così dura, per così tante persone“, conclude Angela Lansbury.

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