Lucca rifiuta di dedicare una via a Sandro Pertini, antifascista e partigiano

A Lucca il centrodestra ha respinto la mozione per dedicare una strada a Sandro Pertini, antifascista e partigiano. Elly Schlein: “Le destre sono sconcertanti”.

La maggioranza del Consiglio comunale di Lucca, amministrazione guidata dal centrodestra con il sindaco Mario Pardini, ha negato di dedicare una strada a Sandro Pertini, antifascista, partigiano ed ex Presidente della Repubblica Italiana.

La proposta di dedicare una strada a Sandro Pertini è stata presentata dal consigliere di opposizione Daniele Bianucci durante il Consiglio comunale di martedì 17 ottobre in cui chiedeva di intitolare una piazza o una strada all’ex capo dello Stato.

La maggioranza dei consiglieri di Lucca, però, ha votato contro la mozione, che è stata negata. In aula le proteste sono arrivate soprattutto dell’assessore ex Casapound Fabio Barsanti, che ha urlato minacce e insulti mentre il capogruppo del Pd, ed ex candidato sindaco, Francesco Raspini dichiarava la sua volontà di votare.

I consiglieri del centrosinistra di Pd, Lucca Futura, Sinistra con Lucca-Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca civica-VOLT-Lucca è popolare e Misto hanno denunciato Fabio Bersanti per le “urla” rivolte loro e gli insulti.

Il centrosinistra di Lucca ha anche denunciato gli “sghignazzi provocatori” dell’assessora Mia Pisano, e le grida del motto fascista “A noi!” da parte del capogruppo di Fratelli d’Italia Lido Fava.

Non ci sarà, quindi, nessuna strada o piazza a Luccca intitolata a Sandro Pertini, Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.

Pertini è stato il presidente della Repubblica più amato dagli italiani”, hanno detto alla stampa i consiglieri di centrosinistra di Lucca, “ha rappresentato a pieno il senso dell’unità nazionale e della democrazia… e questa destra lucchese che boccia l’idea di prevedere un ricordo alla sua memoria si tira fuori dalla storia condivisa della nostra nazione”.

La proposta per dedicare una strada o una piazza a Sandro Pertini fa parte di un progetto già avviato in molte città della Toscana ed è in corso di accoglimento anche da Amministrazioni comunali guidate dalla destra. “Certo, nel resto dei Comuni della regione non c’è Casapound al governo”, hanno sottolineato i consiglieri di centrosinistra lucchesi.

Quello che è successo a Lucca è arrivato fino a Roma, dove la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein si è detta incredula e sconcertata. “Si stenta a capire quali siano i valori che guidano le destre in questo Paese. È sconcertante il “No” arrivato dal Consiglio comunale di Lucca”, ha detto, aggiungendo che Sandro Pertini è stato un uomo che ha dedicato la vita alla difesa della libertà e all’affermazione della giustizia sociale.

Anche il deputato toscano e membro della segreteria nazionale dei dem Marco Furfaro si è allineato col pensiero di Schlein, chiarendo che quello accaduto a Lucca è un fatto gravissimo. “Questa destra, ormai ostaggio dell’estrema destra, ha perso completamente la bussola della democrazia”, ha dichiarato.

Vergognoso l’atteggiamento della destra che con l’assessore Fabio Barsanti ha tentato di silenziare le opposizioni con minacce e urla”, ha aggiunto la deputata Simona Bonafè. “Su questa vicenda gravissima presenterò una interrogazione al ministro Piantedosi”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Lido Fava, che ha urlato “A noi” in aula, ha spiegato al sito Luccaindiretta: “Il mio grido “A noi”? Era ironico”.

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